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In città c'è preoccupazione per i troppi palazzi demoliti e per le polveri che in questi giorni di caldo secco con un vento notevole spargono le polveri a centinaia di metri di distanza su case e palazzi abitati.
Nelle immagini vediamo il corretto procedimento per la demolizione, la macchina speciale che "mangia" il palazzo crea inevitabilmente polvere, il getto d'acqua la imprigiona e la scarica a terra.
Purtroppo in alcuni casi il getto d'acqua è troppo piccolo per gestire la mole di polveri, a volte il vento è troppo forte e spesso anche quando il palazzo non sarà abbattuto la sola ristrutturazione lascia un cumulo di polveri impressionanti (come da foto).
In una città la cui qualità dell'aria era eccellente è insopportabile un simile trattamento della popolazione che è giustamente preoccupata e che senza troppa fatica o fantasia sperimenta ciò che abbiamo detto tramite la polvere che si deposita sulle auto parcheggiate. Un metodo poco scientifico, ma quello che cade sulle carrozzerie è quello che respiriamo tutti i giorni nella città distrutta dal sisma.
Oltre a quanto detto, inoltre, si va ad aggiungere il moltiplicarsi del traffico pesante di mezzi che trasportano laterizi dai palazzi in ristrutturazione o demolizione alle cave e ai depositi di stoccaggio.
Una situazione finora tenuta sotto controllo dalle abbondanti piogge, ma che con il primo caldo sta letteralmente esplodendo.