Truffa "fondi Giovanardi", D'Ercole: siamo stati imbrogliati

03 Ottobre 2011   08:22  

"Se saranno provate le accuse, siamo stati inconsapevolmente tutti imbrogliati, anzi proditoriamente traditi". Lo scrive, sulle inchieste relative alla ricostruzione, Giovanni D'Ercole, vescovo de L'Aquila, in una lettera ai sacerdoti e alle comunita' parrocchiali della diocesi. che pubblichiamo integralmente.

''Cari sacerdoti e comunità parrocchiali

dopo giorni di sconcerto e sofferenza, sento il bisogno di incontrarvi, almeno per lettera e con voi scambiare qualche personale qualche personale riflessione sull'inchiesta giudiziaria che la tempesta mediatica ha rilanciato con forza. La chiesa aquilana, che parte offesa in questo processo, è apparsa ingiustamente quasi ''complice'' di un tentativo di truffa ai danni della gente terremotata. L'inchiesta prosegue e mi auguro di cuore che possa appurare ogni responsabilità nell'interesse di tutto. Ma che cosa è realmente avvenuto? Avremo modo di riparlarne con calma, ma mi pare che la ricostruzione più attinente alla realtà sia quella fatta da Avvenire del 29 settembre. Se quanto sta emergendo dalle indagini corrisponde alla verità dei fatti, si tratta di un grave tradimento delle nostre buone intenzioni e della nostra buona fede. Abbiamo aderito alla creazione della Fondazione Abruzzo solidarietà e sviluppo, per collaborare e spingere la ricostruzione post-terremoto per promuovere lo sviluppo delle nostre popolazioni, soprattutto dei giovani.

Lo abbiamo fatto però a due condizioni: la Diocesi non propone nessun proprio progetto e non intende ricevere nessun soldo. Come in effetti è stato! Se è vero quanto si legge sui giornali mentre noi pensavamo di fare spassionatamente qualcosa di utile per la gente, come si evince anche dalle intercettazioni tra il sottoscritto, Giovanardi e con lo stesso Traversi, qualcuno manovrava in modo subdolo alle spalle di tutti, per altri fini ben lontani dai nostri e degli altri membri della Fondazione.

Potreste domandare: come mai non vi siete accorti? Difficile dare una risposta. Pur avendo ricevuto degli avvisi (vedi gli articoli de 'Il Centro') si riteneva tutto infondato non avendo mai notato, nè io nè altri, qualcosa anche minima di irregolare e di sospetto. Altrimenti l'intervento sarebbe stato immediato e deciso". Se saranno provate le accuse, siamo stati inconsapevolmente tutti imbrogliati, anzi proditoriamente traditi. Ma ora guardiamo avanti!

Le sofferenze di questi giorni mi auguro portino a qualcosa di nuovo, ''aria pulita'' per la nostra diocesi e per la città. Come ha giustamente ricordato l'arcivescovo, ci dovrà essere ancora più prudenza e più attenzione per evitare ogni rischio.

Bisogna però andare avanti. e insieme! Cari sacerdoti non lasciateci soli! Quanto a me, continuerò a lavorare con passione e generosità e a favore della nostra gente. Ma dobbiamo lavorare insieme. La gente deve vederci e sentirci uniti, attorno all'arcivescovo, nell'opera della ricostruzione.

Ciò che è avvenuto è lezione per tutti. La presenza unita di tutti i sacerdoti, accanto alla gente,. Sarà la risposta più giusta. Sia l'arcivescovo che il sottoscritto abbiamo riconosciuto di aver riposto la fiducia nelle persone sbagliate e per questo, per quanto mi concerne, mi assumo la responsabilità e chiedo scusa di essermi fidato. Fortunatamente nulla è stato consumato: si tratterebbe infatti di un presunto tentativo di truffa sventato dagli inquirenti! Ma occorre continuare il cammino! Dobbiamo stare insieme con la gente e tra la gente, per abbattere i muri e gli steccati delle divisioni, dei contrasti e degli scontri che che sembrano paralizzare l'opera della ricostruzione.

Possiamo essere anche noi sacerdoti a stimolare coraggio e perseveranza in quest'opera faticosa ma indispensabile! La Madonna ci aiuti! Ottenga per l'arcivescovo e per i diretti responsabili della ricostruzione della Diocesi un supplemento di luce e tanta capacità di discernimento per non incappare in altri simili problemi. Ottenga per tutti i sacerdoti quello slancio che ci aiuti a ricostruire il tessuto umano e sociale delle comunità mentre si ricostruiscono le case e le chiese.

Dobbiamo condividere e realizzare insieme. Con questo spirito di dialogo e voglia di condivisione ci incontreremo nella prossima assemblea arcidiocesana che avrà luogo il 15 ottobre prossimo.

E poi affidiamo tutto al Signore. Proprio per questo, ogni primo lunedi del mese terremo un ino9cntro nella cappella dell'Adorazione a Cansatessa, alle ore 17, pregando per noi sacerdoti, le vocazioni e la ricostruzione della città. Con affetto vi saluto e vi ringrazio per aver condiviso con l'Arcivescovo e con me questo momento di amarezza, senza smarrire la speranza''.

Giovanni D'Ercole
Vescovo ausiliario e vescovo generale


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