Truffa "fondi Giovanardi": al Riesame si decide sulla revoca domiciliari per Cavaliere e Traversi

13 Ottobre 2011   13:40  

E' prevista per domani la decisione del collegio dei giudici del Riesame dell'Aquila, sulla revoca degli arresti domiciliari per Gianfranco Cavaliere e Fabrizio Traversi, indagati, insieme ad altri tre, nell'ambito dell'inchiesta "Attenti a quei due" su una presunta truffa di 9 dei 12 milioni di euro dei fondi Giovanardi, destinati al sociale. Oggi in aula era presente solo Gianfranco Cavaliere, mentre il padre Raffaele, capogruppo del Pdl in consiglio comunale all'Aquila, ha atteso fuori l'edificio.

Nell'udienza il pm titolare dell'inchiesta Antonietta Picardi, che ha coordinato per un anno e mezzo l'indagine portata avanti dai carabinieri del Noe di Pescara, ha depositato una memoria di 30 pagine a sostegno delle proprie tesi accusatorie ed ha ribadito per i due indagati la conferma degli arresti domiciliari. La parola e' passata poi all'avvocato Attilio Cecchini, che in due ore ha tentato di smontare la tesi accusatoria, partendo dalle intercettazioni telefoniche, definite dallo stesso avvocato illegittime in quanto facenti parte di un altro filone d'inchiesta (coperto da segreto istruttorio).

Misura, quella delle gli arresti domiciliari che per Cecchini "poggia esclusivamente sulle intercettazioni telefoniche che non potevano essere utilizzate". Conversazioni telefoniche ed ambientali tra gli indagati e non (tra loro soprattutto a personaggi del mondo della politica regionale, provinciale e comunale) giudicate sempre da Cecchini come "discorsi di bassa lega, risentimenti, accenni vaghi inconsistenti, in cui esce fuori la pochezza della classe politica, una classe politica mediocre ma nulla di piu'". Infatti il legale ha argomentato che il sottosegretario Giovanardi per legge, non avrebbe potuto far altro che destinare i soldi destinati al sociale non alla Fondazione ma ai Comuni previa presentazione di progetti approvati dalla Regione Abruzzo e che gli stessi Traversi e Cavaliere a loro volta non avrebbero potuto chiederli direttamente o tramite la Fondazione.

Sempre Cecchini ha evidenziato come tutta la vicenda "nasce dalle persone che per varie ragioni si sono defilate dalla Fondazione, da ingiustificate reazioni, dalla trappola delle tensioni delle conflittualita' tra gli aquilani e gli amministratori dei piccoli Comuni". Per il difensore di fiducia di Cavaliere "il reato e' impossibile, ovvero non esiste l'azione idonea a produrre il reato". Il collegio del Riesame e' formato dai giudici Ferrari (presidente del collegio) Radoccia e Ciofani magistrati a latere.


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