Truffa "fondi Giovanardi", il vescovo D'Ercole alla sbarra

Truffa fondi Giovanardi: rito abbreviato e assoluzione per il vescovo Giovanni D'Ercole

E' in corso di svolgimento a L'Aquila l'udienza preliminare del processo sulla tentata truffa intorno ai 12 milioni di euro dei cosiddetti fondi Giovanardi per il sociale, esito di una delle inchieste più clamorose nel tormentato post-terremoto aquilano.

Il giudice Giuseppe Romano Gargarella dovrà decidere il destino giudiziario degli imputati, cioè se rinviare a giudizio o stabilire il non luogo a procedere. Imputati il professore romano Fabrizio Traversi, secondo la procura la «mente» del mancato raggiro, il medico aquilano Gianfranco Cavaliere, il sindaco di San Demetrio ne’ Vestini Silvano Cappelli e il presidente di Eurispes Abruzzo Nicola Ferrigni.

I reati vanno dalla truffa aggravata, al falso ideologico, dal millantato credito all'estorsione e peculato.

L'imputato eccellente di questa inchiesta è però il vescovo ausiliario dell'Aquila Giovanni D'Ercole. Grande sostenitore per conte della Curia Aquilana della fondazione che secondo la tesi dell'accusa doveva essere lo strumento della truffa, attivissimo nella partita politica che si è scatenato intorno all'utilizzo dei 12 milioni di fondi statali per anziani, ragazze madri, bambini e disabili del cratere sismico, Giovanni D'Ercole è imputato per il reato di rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale.

D'ercole ha infatti telefonato subito dopo un interrogatorio in Procura a Fabrizio Traversi, rivelando notizie ancora coperte da segreto istruttorio, rischiando cos' di pregiudicando così le indagini ancora in corso.

La difesa di D’Ercole sostiene però la tesi secondo la quale il presule fosse il direttore spirituale di Traversi.

Il vescovo comunque ha deciso di optare per il rito abbreviato. Lo stesso ha fatto questa mattina il sindaco di San Demetrio Silvano Capelli. Il vantaggio è quello di evitare il dibattimento e abbreviando i tempi di giustizia, oltre a ottenere, in caso di condanna, lo sconto di un terzo della pena.