Truffa "fondi Giovanardi", le mire di Traversi: eliminare Chiodi in una città di "poco intelligenti"

12 Ottobre 2011   11:01  

“Vedi in una popolazione come quella dell’Aquila, che ha un quoziente di intelligenza tipo di 94 su 200, il sassolino diventa un macigno. Hai capito, allora qual è il problema?", così parlava senza sapere di essere intercettato Fabrizio Traversi che è finito in carcere con Gianfranco Cavaliere con l'accusa di tentata truffa, quella che Traversi definiva “un sassolino”, architettata per intercettare i 12 milioni di euro dei fondi Giovanardi per la ricostruzione sociale. A inchiodare i due faccendieri le corpose intercettazioni e in una di questi Traversi sbeffeggia ancora gli aquilani definendoli come "poco intelligenti", gente facilmente impressionabile “da qualche titolo di giornale”.

Secondo le indagini dei carabinieri del Noe, uno degli intenti dichiarati dai due truffatori era anche quello di far fuori il governatore Chiodi sempre per mettere le mani sulla golosi fondi Giovanardi “Chiodi è isolato e mi hanno chiesto di fare da tramite con Tremonti e Letta, lui sono sei mesi che non parla con Letta e l’ultima volta che si sono visti con Tremonti hanno litigato.” Così Traversi screditava il governatore a telefono con l'ex assessore provinciale Mimmo Srour, uno degli indagati insieme con Silvano Cappelli e Nicola Ferrigni.

In una conversazione intercettata con il vescovo ausiliare D’Ercole stavolta a parlare è Gianfranco Cavaliere, che dice chiaro "Dobbiamo fare terra bruciata intorno a Chiodi". Nelle mire della distruzione c'è anche il vescovo Molinari. Al telefono con Augusto Ippoliti persona vicina alla curia e estranea ai fatti Traversi dice "Molinari di tutto questo deve essere il motore immobile... si deve convincere che è lui che gestisce quando invece gestisce... capito? Dobbiamo giocare raffinatamente perché dobbiamo portare a casa’sti nove milioni di euro. Anzi se poi so’ tutti e dodici pure meglio... e l’input a Gianfranco gliela data Antonio Morgante che già fa parte della squadra...".

Morgante, poi, si rivelerà persona ostile al disegno degli indagati, anzi in una sua conversazione intercettata, definisce Traversi e Cavaliere "personaggi di una pericolosità assoluta".

Traversi pieno di sé disprezza città dell'aquila e gli aquilani, ma non i fondi a loro destinati e dice «qui un sassolino diventa una parete del Gran Sasso che viene giù».

Ed è venuta giù su di loro.


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