Truffe on line con le auto, 23 arresti della polizia pescarese

16 Marzo 2012   10:12  

Sono 21 le misure cautelari eseguite questa mattina e due quelle in corso di esecuzione, nell'ambito dell'operazione della polizia stradale di Pescara denominata "Tom Tom". A disporre le misure e' stato il gip presso il Tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea su richiesta del sostituto procuratore Annalisa Giusti.

Al centro delle indagini una organizzazione criminale che, a detta degli investigatori, commetteva una serie indeterminata di delitti ai danni di persone che, tramite internet, ponevano in vendita le loro autovetture.

Non si parla solo di truffe, ma anche di ricettazione e falso.

Nel complesso sono stati individuati 55 veicoli oggetto di altrettante truffe, per un danno complessivo quantificabile in oltre un milione di euro, commesse in varie regioni d'Italia. Le persone denunciate complessivamente all'autorita' giudiziaria sono 51. Le misure cautelari sono state eseguite in provincia di Pescara e in quelle di Chieti, Foggia, Potenza, Salerno, Cuneo e Campobasso.

Delle 23 misure cautelari, 14 sono di custodia cautelare in carcere, 5 di custodia cautelare ai domiciliari, 3 dell'obbligo di dimora, e una dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. A spiegare come era organizzata la banda e' il dirigente della polizia stradale di Pescara, Silvia Conti, che alle 12 terra' una conferenza stampa. Gli indagati individuavano una citta' o una determinata zona geografica dove contattare diversi inserzionisti che vendevano le proprie auto on line e fissavano un appuntamento per visionare il veicolo in vendita.

Una volta raggiunto l'accordo economico e dopo aver individuato dello sportello Aci o l'agenzia di consulenza automobilistica in grado di rilasciare al momento i nuovi documenti di circolazione, si formalizzava la vendita fissando appuntamenti 'ad hoc', in orari di chiusura delle banche, soprattutto di venerdi', per non consentire verifiche sulla genuinita' degli assegni bancari usati per pagare i mezzi.

Gli assegni infatti erano tratti su conti correnti privi di liquidita' o erano falsi, realizzati appositamente in modo pressoche' perfetto, tant'e che in una occasione un dipendente di un istituto di credito non si e' accorto di nulla. Per la stradale il gruppo disponeva di "consistenti mezzi finanziari", e lo dimostra il fatto che il compenso spettante all'agenzia di consulenza veniva pagato sempre in contanti, anche quando si trattava di cifre elevate. Prima che il venditore di turno potesse accorgersi della truffa di cui era stato vittima, veniva effettuato un ulteriore passaggio di proprieta' dell'auto, in genere in favore di personaggi compiacenti, e i veicoli venivano destinati anche a paesi esteri quali Lituania, Germania e Bulgaria, attraverso canali internazionali per il riciclaggio dei veicoli.

La banda sgominata oggi era in grado di operare contemporaneamente in diverse localita' creando piu' "gruppi operativi", capaci di realizzare diverse truffe nello stesso giorno, sempre sotto l'azione di coordinamento ed indirizzo di Vincenzo Bevilaqua, 47 anni, residente a Montesilvano (Pescara) destinatario della misura cautelare della detanzione in carcere. Nel corso delle indagini sono stati recuperati tutti i veicoli oggetto dell'attivita' illecita.


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