Hernanes, Candreva e Klose. E’ vero, ottima organizzazione di gioco da parte della Lazio, ma oggi la differenza l’ hanno fatta praticamente loro. Lazio cinica e con un terzetto superiore in più. D’altronde questa è la serie A ed oggi il Delfino è tornato ad assaporare non solo il gusto della sconfitta, ma anche quello delle ultime arrivate: al primo errore ti puniscono. Tanto è stato, ovvio poi che tutto esca più difficile se dopo metà tempo sei già sotto di due gol contro la terza della classe. Dal 5’ in poi, Lazio fisiologicamente superiore in tutto e per tutto, con l' evidenza del divario tecnico tra le due squadre. Pescara leggermente meglio nella ripresa, quando Stroppa cerca di raddrizzare la gara passando al 4-2-3-1, ma in fin dei conti i secondi 45 minuti scorreranno via tra tanta accademia e qualche fiammata da ambo le parti. Ora ci sarà da lavorare per ritrovare l’ umiltà per affrontare un campionato che va preso con ben altro piglio rispetto a quello mostrato oggi. Con serenità, però, perchè di certo non passa per partite come quella di oggi la salvezza del Delfino.
Peccato per il pubblico tornato numerosissimo all’ Adriatico grazie ai 7 punti in tre partite e per un incontro attesissimo in riva all’ Adriatico. E peccato anche per la Curva sud praticamente vuota. Un intero settore dedicato a quello che, con grossolana sopravvalutazione, doveva essere l’ esodo biancoceleste dalla capitale. Invece alla fine più di 5mila posti a sedere riservati a non più di 200 laziali, tutti ovviamente muniti di tessera del tifoso. All’ esterno tutto tranquillo, nonostante le tensioni della vigilia e grazie ad un ingente schieramento di forze.
A dispetto delle previsioni, Nielsen in panchina e Blasi in campo dal primo minuto. Per il resto tutto come da vigilia nell’ undici biancazzurro. Senza gli squalificati Zanon e Weiss, Stroppa sposta Balzano a destra in difesa e dirotta Bocchetti a sinistra. Celik vince il ballottaggio con Quintero per sostenere Vukusic insieme a Caprari.
Zero novità anche in casa Lazio, ad eccezione del giallo Maurito Zarate, non convocato da Pektovic e quasi sicuramente, da oggi, destinato a tornare nella lista dei partenti per gennaio.
La cronaca. Il Pescara inizia con l’ entusiasmo di chi ha recuperato la fiducia nei propri mezzi. Stroppa evidentemente la vuole mettere sul piano del ritmo anche per sfruttare le fatiche di Coppa dell’ avversario. E l’ avvio in effetti è tutto di marca pescarese, con un paio di corner conquistati in un giro di lancette e la gran botta di Colucci al 2’, disinnescata dalla deviazione di Dias.
Ma al 5’ arriva su punizione il siluro che gela l’ Adriatico. Destro a giro dai 22 metri di Hernanes, parabola che scavalca la barriera e infila sul primo palo un Perin in leggero ritardo. 14’ Lazio vicina al raddoppio con il sinistro di Mauri, colpevolmente libero di calciare indisturbato dal limite.
Facilitata dal vantaggio, per lunghi tratti la Lazio è libera di imporre le proprie capacità di palleggio sul Pescara e di scappare in ripartenza alla prima occasione. E al 25’ arriva puntuale il raddoppio biancoceleste. Perde ingenuamente palla il Pescara e scatta il contropiede ospite: Hernanes apre per Candreva che è bravo a saltare Bocchetti e tagliare in verticale per Klose che entra in area, salta Perin e deposita facile in rete il suo quarto gol in campionato. Dieci minuti e Klose chiude i conti: corner di Hernanes, terzo tempo ad uscire del bomber tedesco e inzuccata vincente. Al 37’ torna a farsi vedere il Pescara con la punizione di Colucci, Marchetti alza sopra la traversa.
La ripresa si apre con Jonathas al posto di Blasi per il cambio tattico con cui Stroppa cerca di raddrizzare la gara: 4-2-3-1 con Caprari, Vukusic e Celik dietro a Jonathas. Proprio quest’ ultimo al 2’ non approfitta dell’ ingenuità di Konko. Quattro minuti più tardi tre contro due della Lazio, Mauri non capitalizza il contropiede. Il Pescara spinge alla ricerca del gol e a cavallo della mezzora lo sfiora per due volte: al 27’ Marchetti manda sulla traversa la punizione di Quintero, poi al 35’ Cascione lancia nello spazio Abbruscato con una gran giocata, Marchetti con la punta delle dita evita l’ 1 a 3. Ancora Quintero su calcio franco al 40’, termina di poco a lato la bella parabola.
PESCARA –LAZIO 0 – 3
MARCATORI Hernanes al 5’ p.t., Klose al 25’ e 35’ p.t.
PESCARA (4-3-2-1): Perin; Balzano, Capuano, Terlizzi,Bocchetti; Blasi (Jonathas dal 1’ s.t.), Colucci, Cascione; Caprari, Celik (Quintero dal 10’ s.t.); Vukusic (Abbruscato dal 20' s.t.). (Pelizzoli, Romagnoli, Nielsen, Brugman, Bjarnason, Soddimo). All. Stroppa.
LAZIO (4-1-4-1): Marchetti; Konko (Cavanda dal 16’ s.t.), Biava (Cana dal 38’ s.t.), Dias, Lulic; Ledesma; Candreva, Gonzales, Hernanes, Mauri; Klose (Floccari dal 27’ s.t.). (Bizzarri, Carrizo, Zauri, Scaloni, Stankevicius, Ciani, Onazi, Kozak, Rocchi). All. Pektovic
ARBITRO De Marco di Chiavari
NOTE spettatori 14mila circa, ammoniti Blasi e Quintero.