"Un marito di troppo", commedia mielosa e indigesta

La recensione del film

28 Novembre 2010   08:41  

Regia: Griffin Dunne
Cast: Uma Thurman, Colin Firth, Jeffrey Dean Morgan, Sam Shepard, Isabella Rossellini, Brooke Adams, Keir Dullea, Justina Machado, Lindsay Sloane, Ajay Naidu, Sarita Choudhury, Jeffrey Tedmori, Nick Sandow, Michael Mosley, Tony Rigo, Kristina Klebe, Adesola A. Osakalumi, Yolande Bavan, Devika Bhise, Irmingard Klebe, Joerg Klebe, Kaushik Shastry, Lindsey Kraft
Genere: Commedia
Durata: 90 minuti
Voto: O

Una psicologa che lavora nel settore degli affetti, alla vigilia del proprio matrimonio scopre di essere già sposata per via di un incidente burocratico, con un perfetto sconosciuto. Quindi si metterà alla ricerca del suo marito di troppo per convincerlo a divorziare.

La solita donna in carriera, stavolta una scrittrice/speaker radiofonica laureata in scienze amorose, crede di aver trovato l'uomo della sua vita non sospettando minimamente, invece, che Cupido ha gettato le sue frecce altrove. Da un soggetto fin troppo banale, il regista Griffin Dunne, non aiutato da una sceneggiatura trita e ritrita, tira fuori un film monocorde, noioso, senza una battuta degna di nota nè una romanticheria da baci perugina.

La pellicola non fa ridere, non fa brillare gli occhi nè sospirare le donne. Tutto dovrebbe girare intorno alla bravura (che c'è) di Uma Thurman, finalmente in grado di tirare fuori il suo lato comico dopo mille ruoli drammatici, ma manca la materia prima: una storia convincente. "Un marito di troppo" è una orrida scopiazzatura dei film (già di per sè non memorabili) di Julia Roberts & co., priva di qualsiasi guizzo di originalità.

Un vero peccato, però, perchè c'era un cast di tutto rispetto con due stelle di prima grandezza come la Thurman e Colin Firth, per non parlare dei personaggi di contorno interpretati da Isabella Rossellini e Sam Shepard e senza contare la copia esatta, ma meno costosa, di Javier Bardem (Jeffrey Dean Morgan). I presupposti per realizzare una commedia rosa dignitosa, insomma, c'erano tutti ma qualcosa è andato storto.

Anzi, a dire la verità, proprio nulla è andato per il verso giusto, perchè lo spettatore sbadiglia dall'inizio alla fine, riuscendo a prevedere tutte le mosse a sorpresa (si fa per dire) dello script. Il finale, poi, oltre che assurdo risulta anche vagamente fastidioso. Va bene che stiamo parlando di un film, ma la tesi esposta dal Colin Firth ferito dall'amore è pura fantascienza.

 

Francesco Balzano

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