Un passo per un batterio, un balzo gigantesco per l'umanità

21 Maggio 2010   15:33  

Un piccolo passo per un batterio, un balzo gigantesco per l'Umanità. Quel bel batterio blu lo aveva annunciato tre anni fa:"Sto per creare un essere vivente sintetico". Craig Venter, lo scienziato imprenditore americano, ci è riuscito davvero a Dio piacendo (www.jcvi.org/).

Evidentemente lo poteva fare e, senza colpo ferire, senza protestare come è costume tutto italiota per i mancati finanziamenti pubblici alla ricerca, nel silenzio del suo laboratorio avveniristico, così come previsto dall'Universo mondo, lo ha fatto. Il 20 maggio 2010 è una data fondamentale nella storia della Genomica. Signore e signori, sconfiggeremo tutte le malattie sulla Terra, in primis il cancro. E' solo questione di anni, abbiate pazienza e fortuna!

Gli stati, i governi e gli ordinamenti si aggiornino. Le relative conseguenze sono prevedibili: vivremo di più, avremo bisogno di più soldi per il Pil e le pensioni. Le ricerche sono state immediatamente pubblicate sulla prestigiosa rivista internazionale "Science". Vivremo più a lungo e meglio di quanto finora solo vagamente immaginato dalla fantascienza. Per fare cosa? Non quello che abbiamo fatto finora: solo consumare, solo sfruttare l'ambiente e il prossimo, magari per auto-distruggerci in guerre senza senso. Vivremo più a lungo per contemplare le meraviglie di Dio, il Creato, e per viaggiare nel Cosmo, dopo aver salvato la biosfera Terra.

La rivoluzione copernicana nella Genomica è compiuta. Non è retorica. La vita artificiale è stata creata per la prima volta in un libero laboratorio di ricerca made in Usa. Craig Venter ed Hamilton Smith, i due biologi che nel 1995 carpirono i segreti dell'intricata matassa del Dna umano, riuscendo a mapparne per la prima in assoluto la sequenza, hanno realizzato un batterio-blu-padre che possiede un genoma artificiale in grado di riprodursi. Sarà molto presto possibile concepire nuovi batteri (e finalmente, farmaci e vaccini ad personam) realizzati con il computer e fatti crescere in successione, a volontà.

Il salto di specie è alle porte, per tutti. Sul piano etico e morale, i critici e gli invidiosi potranno obiettare che è stato prodotto in laboratorio solo il Dna semplice di una nuova creatura altrettanto semplice. Ma non è un gioco di parole né uno del tipo "i-Spore" per Ipod! E' ineludibile e ineluttabile un fatto: il Rubicone è stato varcato per sempre. Chi teme queste scoperte ed invenzioni, si faccia da parte. Ora sarà possibile concepire nuovi batteri, crescerli a volontà, al servizio dell'Uomo. Ma non si illuda chi pensa che finora creare la vita sia stata considerata solo prerogativa della divinità. Certamente l'idea oggi "primitiva" che la biologia non è una somma di atomi e molecole che si muovono e reagiscono tra loro, è stata superata.

Si è capito che la biologia è qualcosa di alimentato da un'essenza vitale che fluisce in tutto l'Universo, legando specie, razze, mondi e pianeti. E questo è un atto di profonda umiltà intellettuale. Un atto di Fede. Lo "shock" culturale sembra inevitabile, ma sarà bene superarlo. Non possiamo permetterci l'indifferenza, la paranoia e la superficialità.

Ora tutti noi comuni "mortali" siamo improvvisamente investiti di una grandissima responsabilità: difendere la vita ad ogni costo, fin dal concepimento e fino al suo reale esito naturale che si spinge molto più in là. In primis, va difesa la vita qui sulla Terra, di ogni persona, di ogni malato. Produrre la vita artificiale ha solo questo scopo. Ma come fa fatto Venter? L'equipe aveva già sintetizzato chimicamente il genoma di un batterio tre anni fa e ne aveva trapiantato il patrimonio genetico in un altro. L'idea geniale è stata quella di mettere insieme due metodi per creare quella che gli stessi ricercatori hanno definito una "cellula-artificiale-padre" nonostante solo il suo Dna sia sintetico.

"E' la prima cellula sintetica mai creata, totalmente derivata da un cromosoma sintetico, costruita con quattro bottiglie di composti chimici su un sintetizzatore a partire da informazioni elaborate al computer" - spiega Venter. Ma non viviamo in un computer. Né il batterio è solo frutto di complicate operazioni matematiche e ingegneristiche.

Un procedimento che ha condotto gli scienziati all'assemblaggio di vari pezzi, avendo ben presente la visione d'insieme, ossia fin dove volevano arrivare. Gli scienziati ora intendono creare alghe salva-ambiente in grado di catturare l'anidride carbonica e batteri capaci di sciogliere l'inquinamento di mari, fiumi ed oceani, compresi gli idrocarburi. Non è tutto. Stanno lavorando a nuovi metodi per velocizzare la produzione di vaccini: le potenzialità d'applicazione dei risultati ottenuti (degni di vari Premi Nobel) sono incalcolabili.

Forse, un giorno potremo resistere alle radiazioni mortali dei raggi cosmici dello spazio e delle centrali nucleari. Secondo Venter si potrebbero ottenere anche nuove sostanze chimiche, ingredienti alimentari, strumenti per la pulizia (anche domestica) delle acque e biocarburanti di nuova concezione, nonché micro-batterie per cellulari e computer. La cellula artificiale "è uno strumento davvero potente per provare a far fare alla biologia quello che vogliamo". Mappare il genoma umano era solo l'inizio della rivoluzione genomica. Dieci anni dopo l'ultima scoperta in campo genetico, i due ricercatori americani hanno dimostrato che la ricerca scientifica è libera quando è al servizio dell'uomo e non di pochi. Il Dna artificiale di questi nuovi batteri si auto-replica. Pare scontato ma non lo è affatto. Il tutto grazie a un paziente lavoro di fusione su due tipologie di batteri: il Mycoplasma mycoides e il Mycoplasma capricolum.

L'invenzione genetica di Venter prevede la possibilità di creare nuove forme viventi in laboratorio, costruite e programmate dall'uomo per specifiche funzioni, come combattere il cancro. L'unico limite è la persona, la vita e la dignità dell'uomo che bisogna salvaguardare. La Chiesa Apostolica Romana ha sempre difeso la ricerca e il progresso: molti sacerdoti e religiosi scienziati lo confermano nella Storia. La ricerca è libera quando rispetta la dignità della persona, dell'uomo, del suo ruolo sulla Terra e nell'Universo.

Dio ci ha consegnato il mondo per custodirlo ed ereditarlo. Non per distruggerlo. Ben vengano queste scoperte ed invenzioni, se finalizzate al bene comune dell'unica razza umana presente sulla Terra. I contrari alla nuova genetica, spacciata per "invasiva", si mettano il cuore in pace ed approfondiscano pure ciò che vogliono. Ma lo facciano seriamente, in maniera costruttiva e non chiassosa. Craig Venter, scienziato classe 1946 di Salt Lake City, non ha problemi a spiegare le possibilità, le applicazioni e le implicazioni della sua scoperta. Chiaramente è necessaria una Nuova Economia fondata sulla Persona e non più sul profitto, per gestire queste ricerche e le loro applicazioni-implicazioni. Finalizzate a "costruire batteri salva-ambiente con un Dna programmato per produrre biocarburanti o per pulire acque e terreni contaminati, il tutto grazie a questa scoperta che ci ha permesso di attivare il primo cromosoma artificiale, sempre creato in laboratorio circa due anni fa". Non si tratta solo di manna per l'ambientalismo e l'ecologismo.

Anzi, gli "-ismi" lasceranno il tempo e lo spazio agli scienziati che lavorano per il bene comune. Non abbiamo bisogno di relitti dell'archeologia politica! Tutti i laboratori pubblici e privati ora devono partecipare a queste ricerche, riproducendo l'esperimento di Venter. Non ci sono più scuse. Se la strada per perfezionare queste scoperte è ancora molta lunga, non c'è tempo da perdere. Bisogna vincere non solo le resistenze dei "contrari a priori", ma occorre iniettare dosi industriali di etica e di morale nei laboratori di biologia di tutto il mondo, sconfiggendo gli interessi di coloro che, per profitto privato, non vogliono. Senza però perdersi in chiacchiere.

Il nuovo batterio creato da Venter è solo uno degli organismi più piccoli, previsti dalla Natura, che potremo inventare. A chi gli chiede se stia giocando a fare Dio, lo scienziato risponde:"Ma io non sto affatto giocando". Nessuno può accusarlo di essersi mosso nell'ombra di un laboratorio segreto per i suoi interessi. Il suo esperimento, come i precedenti, è stato pubblicato da Science, una rivista scientifica che sottopone ogni articolo al vaglio degli altri scienziati prima della pubblicazione. Da 15 anni Venter e i suoi collaboratori più fidati lavorano alla luce del sole nei laboratori di Rockville prendendo batteri diversi, scambiandone i cromosomi, costruendo pezzi di Dna artificiale e sostituendoli a quelli naturali.

Ma quello che è successo pochi giorni fa al Mycoplasma laboratorium, ha dell'incredibile, almeno per i profani. Ha iniziato a muoversi, anzi ha fatto quello che è l'attività peculiare di ogni essere che si definisca "vivente". Ha cominciato a riprodursi. Altro che Star Trek! Siamo ben oltre la fantascienza più paludata. Da una singola cellula artificiale si sono sviluppate colonie di batteri di un blu intenso. E' stata la tinta scelta da Venter che ha arricchito il Dna con un gene di sintesi di quel colore. Venter prevede un futuro roseo per l'umanità. Se oggi è stato inserito solo un gene capace di colorare le cellule di blu, domani potrebbe trattarsi di un frammento di Dna che permette al batterio di mangiare il cancro, il petrolio in mare e le mortali radiazioni nucleari. Di catturare anidride carbonica dall'aria inquinata, di auto-arricchire le centrali nucleari di materiale fissile, riducendo l'effetto serra a livelli accettabili per la Terra.

Di rendere più efficiente la produzione di biocarburanti e di energia. Di produrre vaccini e medicinali ad personam. Siamo di fronte a un nuovo "sistema operativo" per l'Umanità afflitta da guerre, carestie, malattie e disastri ambientali.

Non è la falsa promessa dei "Visitors". Se Dio ci ha dato il permesso di infondere il nostro "soffio vitale" su un nuovo essere vivente, vorrà pur dire qualcosa. Forse, lo hanno già fatto altre razze nell'Universo. Ma riflettiamo. Grazie alla sua "Celera Genomics", Venter ha dimostrato che ogni scienziato capace che si rispetti, può fare la differenza mettendosi in proprio. Pensate solo a quello che potrebbero fare i nostri ricercatori italiani, se solo potessero fare altrettanto sul nostro territorio, invece di protestare contro i "mulini al vento", a causa di una classe politica di altre ere geologiche, invece di andare a lavorare all'estero. Pare che all'origine del "miracolo Venter" vi sia un batterio virtuale di cui ha chiesto il brevetto nel 2007. Quello stesso anno Venter aveva fatto il primo passo verso risultati concreti, il trapianto di un genoma da un Mycoplasma a un microbo imparentato e annunciato il secondo oggi compiuto.

Non si tratterebbe ancora di un batterio di sintesi (la membrana, componente essenziale che permette alla cellula di interagire con l'ambiente, crea molti problemi) ma di una tappa importante verso un traguardo straordinario: costruire genomi che consentano a batteri ospiti di prendere dall'atmosfera diossido di carbonio e produrre metano, in maniera da ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili e contribuire a frenare il riscaldamento globale. E dal metano, abbiamo l'idrogeno! Non solo. Potremmo respirare miscele di gas speciali in grado di farci esplorare le profondità oceaniche più facilmente. E, forse, di viaggiare e vivere nello spazio cosmico con più sicurezza, al riparo dalle letali radiazioni.

Da bravo imprenditore, Venter ha capito che la sua in realtà è un'impresa mondiale, non più privata. Se le sue società sono giuridicamente "private", i suoi obiettivi non lo sono più. Con buona pace degli affaristi farmaceutici che dovranno rivedere le loro priorità. Venter è uno scienziato onesto. Come ancora prima del Progetto Genoma aveva messo a disposizione dei ricercatori la sua tecnica perché la usassero e la migliorassero, così oggi ha reso disponibili le "istruzioni per l'uso" galileianamente riproducibili. Per ripetere, migliorare, superare i propri risultati e, soprattutto, per inventarne di nuovi al servizio dell'umanità. La politica italiana si aggiorni. L'ordinamento si aggiorni. Venga finalmente liberalizzata la ricerca scientifica territoriale, favorendo la libertà dei nostri ricercatori e la mobilità tra il settore pubblico e privato e viceversa. Almeno fidiamoci di chi mantiene le promesse. Quel bel batterio blu è un messaggio molto potente. Incrociamo le dita.

Nicola Facciolini

Nella foto Craig Venter

 


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