Antonello
Tiracchia portavoce del movimento NUOVO SENSO CIVICO scrive su
segnalazione della professoressa Maria Rita D’Orsogna della Los
Angeles University.
"Brigitte
Blechinger e Lutz Nieberger della società tedesca Butting
(specializzata nella costruzione di tubi speciali per l’industria
petrolifera e nucleare) in un comunicato rivolto ai loro clienti ed
azionisti scrivono testualmente, riferendosi all’insediamento
petrolifero dell’ENI a Miglianico :
“…I
nostri tubi Bubi sono già stati inviati. La scadenza finale e' la
28esima settimana dell'anno….(luglio 2008 n.d.r.). I tubi saranno
usati con normale tecnologia di scavamento del terreno. …Il nostro
cliente finale e' l'ENI, una delle più grandi ditte petrolifere
integrate del mondo. IL MAGGIOR PROGETTO DELL'ENI in questo momento è
nella zona centro meridionale degli Appennini, vicino Ortona, in
Italia dove sorgerà un impianto di trattamento petrolifero in un
giacimento on-shore. L'impianto e' parte di un GRANDE progetto di
sviluppo petrolifero di cui faranno parte un impianto di
desolforizzazione, tecnologia per trivellare e una STAZIONE
ENERGETICA NUCELARE.
L'inizio
della produzione (della raffineria n.d.r) e' fissata per la fine del
2008.
Durante
i periodi di maggior produzione, a cui si giungerà all'inizio del
2009, circa 7,000 barili di petrolio e 190,000 metri cubi di gas
verranno processati....”
L’Eni
a quanto pare, nonostante la legge regionale n.2 del 4 marzo 2008 e
la non disponibilità dei terreni dove costruire la raffineria,
procede spedita nel suo progetto mentre la Medoil (emanazione
italiana della MOG inglese) prevede di iniziare ad estrarre il
petrolio dal pozzo Ombrina Mare 2 a circa tre chilometri e mezzo
dalla costa tra San Vito e Rocca san Giovanni entro ottobre con un
impianto che farà la desulfurizzazione direttamente in mare.
Adesso
la Butting soddisfatta per la fornitura all’ENI parla anche di una
Nuclear Power Station (in pratica una centrale nucleare).
E tutto
questo mentre in Abruzzo le prossime elezioni spingono intere schiere
di candidati ed esponenti politici di ogni colore a dichiararsi
pubblicamente contrari alla raffineria di Ortona!
Evidentemente
senza sapere di cosa stanno parlando o, per restare in argomento,
“non sanno un tubo!”.
NUOVO SENSO CIVICO invita i Media ad
approfondire questa vicenda e chiede formalmente agli esponenti
politici ed alle strutture regionali preposte alla gestione e tutela
del territorio quanto segue.
- Le Autorità di Governo regionale
sono al corrente di piani per l’insediamento di centrali nucleari
sul territorio abruzzese? Se si, chi come e quando ha avallato tali
scelte.
- È stata svolta dalle Autorità Regionali una campagna
di informazione rivolta ai cittadini sulle attività petrolifere, ed
ora sembra anche nucleari, esercitate da compagnie italiane e
straniere sul territorio abruzzese come previsto da Agenda 21 e dalla
Conferenza comunitaria di Aahrus totalmente recepita dall’Italia
nello spirito e nei fatti attraverso specifiche leggi dello Stato?
-
Chi ha autorizzato la continuazione dei lavori per la costruzione
della raffineria dell’ENI di Ortona, il così detto centro oli (che
dovrebbero essere sospesi in base a quanto stabilito dalla legge n. 2
del 4 marzo 2008)?
- Se la costruzione del così detto centro oli
è stata sospesa perché i lavori per la trasformazione di Ortona in
porto petrolifero continuano? Chi finanzia questi lavori destinati ad
attività imprenditoriali gestite da Aziende private anche
straniere?
- Infine vogliamo sapere se la Regione ha attivato
azioni legali a tutela del territorio e dell’ambiente nei confronti
dei titolari delle concessioni per l’estrazione del petrolio e gas
in mare come è già avvenuto nell’Alto Adriatico dove la Regione
Veneto ha fatto sigillare dietro azioni della magistratura pozzi e
piattaforme perché non conformi alle leggi e norme vigenti in
materia di salute e salvaguardia del territorio".