Una serata tra: Arte, Cultura e Gastronomia

A Merida torna protagonista la cultura a 360 gradi

02 Aprile 2012   21:16  

E’una serata che non si dimenticherà facilmente, quella organizzata dal Centro Culturale Italiano di Merida, una notte in cui la cultura è stata protagonista a tutto campo, cinema, pittura e letteratura hanno tenuto banco coinvolgendo e appassionando il numeroso ed autorevole pubblico intervenuto alla presentazione.
Cerimoniere d’eccezione, Sergio Ranieri, nella duplice veste di gastronomo e letterato che nemmeno questa volta ha perso l’occasione per compiacere i palati dei presenti con deliziosi antipasti, che hanno intervallato i diversi momenti dell’evento.
Una manifestazione che ha avuto la capacità di unire magicamente differenti circostanze, approcci artistici distinti, volti ad approfondire riflessioni comuni con un unico obiettivo, capire l’uomo, condividere le sue ansie, collaborare alle sue aspirazioni, vivere le sue speranze.
E’ la settima arte, il cinema, a dare inizio all’evento con la presentazione di un cortometraggio che sicuramente farà parlare di sé, prodotto dall’impresa Mediagatherlatina, tratta una tematica di grande attualità, la povertà ed il lavoro infantile. La storia, semplice e drammatica allo stesso tempo, racconta la giornata di un bambino,  di un qualsiasi paese del terzo mondo, costretto a lavorare per aiutare la sua numerosa famiglia.
Le immagini crude e cariche di un’angosciosa realtà, in perfetto stile neorealista, scorrono sullo schermo contribuendo a perturbare vista e coscienze degli spettatori.
Si cambia d’ambiente per godere dell’esposizione di pittura del giovane talento Tommy Di Modugno, compendio e seguito di una serata all’insegna della riflessione che ha come tema l’uomo e la sua centralità.
Un’esplosione di colori marca costantemente le tele di Tommy, un autodidatta espressionista la cui pittura trasuda gioia e ribellione, ansia e ricerca, una costante inquietudine che si esprime con pennellate veloci, gesti istintivi, la sperimentazione è la sua sfida, incessante tormento e terreno di un’ arte, quella di Tommy, libera, non convenzionale, manifestazione di un’interiorità creativa, alla continua ricerca di se stesso, delle ragioni della vita. Segni e colori, marcano e caratterizzano le sue creazioni, assurgono a quintessenza di una giovane, ma non per questo, non intensa esistenza. Le opere, manco a dirlo, catturano l’attenzione degli astanti, inducono alla riflessione, coinvolgono e trasmettono a seconda del momento ansia ed apprensione, calma e serenità, rappresentano umori ed angosce di un’artista spontaneo, forte di una sensibilità innata capace di spaziare e dominare tecniche espressive diverse.
L’esigenza di superare la bidimensionalità sta alla base della sua originale ricerca sulla tridimensionalità, le opere esposte superano lo spazio angusto della tela per offrirsi ad un pubblico curioso che  protagonista  a sua volta interagisce con esse avendo la possibilità di modificarne forma e disposizione.
E’ un simpatico intermezzo, quello dedicato a Giulio Tafà, impresario italiano premiato come imprenditore dell’anno, riconoscendo lo sforzo da lui profuso per la promozione del turismo nella capitale andina.
Giulio è arrivato in Venezuela negli anni 60, abruzzese originario di Giulianova ha dedicato tutta la sua vita al lavoro nel settore turistico è proprietario insieme ad altri soci dell’Hotel Park, uno dei più prestigiosi alberghi di Merida.
A compendio, per chiudere una “notte di riflessioni” arriva quello che consideriamo un vero e proprio vademecum in grado di unire l’arte culinaria ai consigli per la vita, insomma una sorta di guida in pillole rivelatrice di una saggezza sapiente, ma non saccente, ricca di buonsenso popolare al servizio di una sana alimentazione dell’anima e del corpo. Si avete capito bene questa volta il nostro chef, Sergio Ranieri, ci ha riservato una gradita sorpresa, sotto forma di un libro, formato “doble face” ovvero comunque lo giri si legge.
A dire il vero non è la prima volta che assistiamo alla presentazione di una fatica letteraria del nostro Sergio, tante sono state le sue pubblicazioni, ventotto se non andiamo errati, una ricca produzione di ricettari da cui trarre spunto per una sana alimentazione. Ma se fino ad oggi la miscela sapiente degli ingredienti, base di succulente pietanze, si era fermata ai prodotti della gastronomia, con questa pubblicazione, il maestro della cucina si avventura, brandendo il bilancino della vita, a dosare saggiamente buone azioni, sani propositi, rispetto, tolleranza, altruismo,  il tutto condito con un pizzico di comprensione al servizio del buon vivere. Si, si tratta di ricette speciali con cui  sperare di ottenere, sani sentimenti, durature amicizie, amori tolleranti, un’idea originale per unire attraverso la gastronomia, l’arte del convivere e la buona cucina.  Il battesimo dell’interessante libro chiude una notte dedicata a cultura e gastronomia, binomio indissolubile per una sana alimentazione della mente e dello stomaco.
 “Dimmi come mangi e ti dirò chi sei” frase presa a prestito dal gastronomo e pensatore francese Jean Anthelme Brillat-Savarin (1755-1826),  inclusa nel suo trattato "La fisiologia del gusto" (1825), ci sembra ideale per chiudere in bellezza il nostro commento su una serata ricca di emozioni e sapori che ci hanno accompagnato in questo percorso guidato alla ricerca di sogni, aspirazioni, idealità e buoni propositi che da sempre albergano, spesso nascosti, nell’animo umano.
Gianfranco Di Giacomantonio Merida - Venezuela


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Sergio Ranieri
Tommaso Di Modugno
Fotogramma cortometraggio
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