''Una vergogna gli aumenti di stipendio a direttori, dirigenti e impiegati regionali''

04 Marzo 2012   15:16  

Qualcosa si è rotto con il governo Monti. Si è spezzata quella generale acquiescenza agli sprechi, alle spese folli, ai privilegi. Ma i politici che dovrebbero avere più di altri la capacità di percepire la nuova coscienza civica che si va maturando per farla propria, non se ne sono ancora avveduti.

Credono di poter continuare come prima, come sempre. Ed ecco la regione Abruzzo che si sta apprestando ad autorizzare , dalle proprie esangui casse, un esborso, dai 10 ai 30 milioni, per concedere un ulteriore aumento agli stipendi di direttori , dirigenti e impiegati per sanare, dicono, un garbuglio di sperequazioni retributive prodotto da una serie di leggi e leggine.

L'allarme è partito dalla Confindustria, che, interpretando l'indignazione dei cittadini, sottoposti ai sacrifici che conosciamo, ha denunciato l'operazione sottolineando come sia la stessa potente burocrazia regionale a imporre ai politici acquiescenti un supplemento di privilegi.

Il vice presidente dell'associazione degli industriali ci va giù duro. Denuncia l'inefficienza e il costo di una elefantiaca macchina burocratica arrivata a 1699 unità, i cui direttori e dirigenti erano stati, peraltro già recentemente gratificati con il raddoppio del premio annuale di produzione, premio , peraltro, non si sa bene da chi certificato e come.

Con il provvedimento in corso gli stipendi di tutti , come per magia, verranno alzati al livello del collega più ricco. Il massimo dell'assurdo si raggiunge quando la stessa Regione, nel mentre promuove gli aumenti, ricorre alla Corte Costituzionale per chiedere che vengano cancellati.

 Ezio Pelino


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