C'erano tutte, le parti sociali ed
economiche oggi a Palazzo Silone, in occasione dell'incontro con la
giunta regionale. Tutte d'accordo su un punto: non è pensabile
per la tenuta sociale ed economica dell'Abruzzo, aumentare la
pressione fiscale, Irap e addizionale Irpef, per coprire il
disavanzo del debito sanitario. Ed entro l' 8 giungno, come initma la
lettera della ragioneria dello Stato sottoscritta da l'ex-premier
Romano Prodi. L'incontro ha avuto inizio con una relazione degli
assessori Mazzocca e D' Amico, volta a rassicurare i presenti: il
piano di rientro, dati del 2007 alla mano, sta funzionando, la spesa
è sotto controllo. Il problema è il disavanzo del
2006, che ammonta a 196 milioni di euro, buco pregresso che potrà
però essere riassorbito grazie al circolo virtuso innescato. La
trattativa con il governo per impedire l'aumento delle tasse parte da
questa certezza:
Le parti sociali ed economiche prendono
atto e si dicono disposte a fare fronte comune con la Regione nella
difficile trattativa con il Governo. Trova consenso la proposta di
aprire una nuova vertenza Abruzzo, con le parti sociali in prima linea. Ma si chiedono alla Regione fatti concreti ed
immediati. Altrimenti, tornano minacciare i sindacati, sarà
sciopero generale. Ed anche Confidustria e altre associzioni
di categoria sono pronte a scendere sul piede di guerra.
FT