Università D'Annunzio, il licenziamento di Napoleone finisce al magistrato del lavoro
Il giudice Adolfo Ceccarini si é espresso stamane sul ricorso di Marco Napoleone, direttore generale dell'Università d'Annunzio licenziato dal Consiglio d'amministrazione, dichiarandosi "incompetente" nel merito e girando l'intero fascicolo al magistrato del lavoro.
Un passaggio tecnico che avverrà in tempi rapidi, visto che la procedura é d'urgenza. Il magistrato del lavoro, dunque, provvederà a convocare a breve le parti per la discussione della causa. Intanto sul fronte inchiesta della Guardia di finanza, non si registrano, al momento, novità.
Nella giornata di ieri era stato notificato un avviso di garanzia al rettore Franco Cuccurullo nel quale si prefigura l'ipotesi di falso e abuso, in relazione al licenziamento di Napoleone. Un licenziamento dettato dalla contestazione del Ministero dell'Istruzione riguardo allo stipendio percepito dal manager ritenuto ben oltre gli standard imposti dalla legge. Da qui la decisione del Cda di procedere al recupero degli importi percepiti in esubero e di interrompere il rapporto di lavoro.
Un provvedimento chiaramente contestato da Napoleone che ha subito presentato ricorso. Su questo versante, dunque, si attendono le decisioni del magistrato del lavoro, anche se parallelamente indagano i Pm Falasca e Dell'Orso.
Altri avvisi di garanzia non sono previsti in questa fase, mentre, dopo aver acquisito i documenti relativi la convocazione del Senato Accademico dello scorso 19 settembre, la conseguente delibera adottata dal senato, la convocazione del Consiglio d'amministrazione per la stessa data e l'originale del parere dell'avvocato Gioia Vaccari sulla chiusura del rapporto con il direttore generale, gli uomini della Guardia di Finanza di Chieti sono nuovamente tornati in Università per acquisire carte riguardanti un'altra inchiesta, quella sulla compravendita da parte dell'Ateneo dell'ex Ciapi di Chieti Scalo, acquistato nel 2005 per 13 milioni di euro.
