Università L'Aquila "La Rettrice sul ruolo dell'Ateneo per il possibile ritorno alla normalità "

04 Agosto 2014   12:55  

Dopo giorni di intenso dibattito che la questione della reintroduzione delle tasse universitarie ha destato, con inevitabili commenti a vari livelli, prendo atto che i riflettori si accendono sull’Ateneo dell’Aquila, grazie anche ad esponenti politici, per una decisione inevitabilmente impopolare, le cui critiche procurano però facili consensi.

Dalle note stampa dei giorni scorsi, emerge l’immagine di un Ateneo che vuole muoversi uti singuli, dunque autonomamente rispetto alla città, generando un’immagine totalmente falsata della realtà.

Respingo con forza le accuse di “autoreferenzialità” che la senatrice Stefania Pezzopane, mi ha rivolto, ancora una volta attraverso la stampa.

Al di là degli attacchi sulla stampa e delle polemiche pretestuose, ho la consapevolezza di rappresentare un’istituzione che, attraverso la didattica e la ricerca, risulta strategica per il territorio, sia per la formazione dei nostri giovani che per la ricostruzione della città e del suo comprensorio.

Mi è stato sempre ben chiaro che l’Ateneo è parte integrante della città, ed è per questo motivo che ho già da tempo aperto un tavolo di confronto con il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, per una revisione dell’Accordo di Programma che, dal 6 aprile 2009, ci ha consentito di muoverci economicamente nella fase dell’emergenza.

A tal proposito aggiungo, che sono state già delineate le linee d’indirizzo del nuovo accordo, per un piano di interventi per i quali intendo chiedere sostegno.

Già nelle nuove linee strategiche elaborate per la configurazione futura e la missione del nostro Ateneo, avevo tracciato il progetto di una Università-Laboratorio, che coniugasse l’aspetto formativo con quello della ricerca e dello sviluppo locale.

Molti di questi aspetti sono temi centrali per il rinnovo di un Accordo di Programma con il Ministero.

Nell’ambito del dibattito che è seguito all’annuncio della reintroduzione delle tasse universitarie nel nostro Ateneo, sulle quali non voglio tornare avendone già dato ampie e dettagliate motivazioni anche tecniche, avevo controproposto alla senatrice Pezzopane l’importanza di istituire un tavolo di discussione con i referenti di Governo per la ricostruzione della città.

Per questo motivo ritengo capzioso l’attacco rivolto dalla senatrice sul tema delle tasse, e respingo le accuse di “autoreferenzialità” e di “snobismo” che sono rivolte attualmente all’Ateneo, poiché ho sempre avuto la consapevolezza che si debba lavorare tutti insieme sul terreno dell’attrattività e dell’accoglienza in città.

Avevo già espresso l’idea di quanto su questo fronte fosse e resti decisivo un intervento efficace e coordinato di tutti gli attori, affinché quanto si sta facendo internamente all’Ateneo, possa trovare risposte ed ascolto anche a livello territoriale.

Al contrario, avverto che da parte di alcune istituzioni territoriali, si coglie l’occasione della reintroduzione delle tasse, che costituiscono una scelta tecnica obbligata per il ripristino di un’auspicabile normalità, per mettere, in secondo piano, il fatto che gli studenti devono però poter trovare una città che li accolga e li valorizzi come cittadini, non vedendo in loro solo una possibile fonte di reddito.

Rilevo d’altra parte, senza nessuna responsabilità o competenza dell’Ateneo, che all’Aquila sono ancora “imposti” affitti molto alti agli studenti, in una situazione logistico-strutturale di non facile vivibilità.

In quest’ ottica, valuto ancora oggi, come estremamente opportuno, un tavolo di confronto con il Governo e le autorità politiche del nostro territorio, come valido strumento di coordinamento e pressione sul delicati temi dell’accoglienza, dei servizi agli studenti e della loro integrazione come cittadini attivi nel tessuto sociale ed economico della città.

Al di là delle sterili contrapposizioni mediatiche, ribadisco che l’Ateneo è pronto a discutere sul futuro dell'Aquila come città anche universitaria, con una volontà collettiva che coinvolga tutti gli attori territoriali e istituzionali, regionali e nazionali, per mettere al centro dell’agenda della ricostruzione questo tema identitario.

 


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