Università L'Aquila, ancora polemiche su affitto dell'ex Optimes

29 Gennaio 2011   15:18  

"Il re-ttore è nudo!" esclama il Pdl a proposito della vicenda affitti all'Università dell'Aquila.
"Finalmente a distanza di quasi due anni deve ammettere che il canone di affitto per lo stabile ex Optimes è uno scempio che grida vendetta" dice Alfonso Magliocco.
"Ma lo fa - prosegue il dirigente Pdl - soltanto a seguito della sentenza del Consiglio di Stato, che ne indica la proprietà nel Consorzio industriale, e della valutazione dell’Agenzia del territorio che, per legge, è propedeutica alla stipula del contratto di affitto. Ci sembra strano che fin quando la proprietà dell’immobile era attribuibile ad un privato si sia difesa la bontà del contratto d’affitto, come dimostrano le varie campagne stampa sull’argomento, ed oggi, che il Consiglio di Stato ha decretato che la proprietà è pubblica, si vogliano rivedere i termini dell’accordo. Pertanto, nessun problema esisteva quando l’accordo era tra pubblico e privato, mentre oggi, che la questione riguarda due enti pubblici, e quindi entrambi devono attenersi a quanto dichiarato dall’Agenzia per non incorrere in guai seri, ci si pone il problema dell’entità del canone da corrispondere.
Ma, comunque, la frittata è fatta! In circa due anni sono stati versati al privato circa 4 milioni di euro a fronte di 1,5 milioni stabiliti dall’Agenzia del territorio; anche se da oggi entrasse in vigore la nuova tariffa circa due milioni e mezzo sarebbero stati gettati al vento a causa della superficialità con cui si è operato. Chi pagherà questo sperpero di denaro pubblico?
Anche la motivazione dell’emergenza, - aggiunge Magliocco - ormai buona per ogni stagione, non può rappresentare la panacea per tutti i mali in modo da giustificare qualsiasi comportamento. Inoltre, nel più classico esempio della mano destra che non sa quello che fa la sinistra, il suo direttore amministrativo contesta, senza averne titolo e di fatto provocando un danno all’amministrazione che rappresenta, la valutazione dell’Agenzia, mentre qualche giorno prima elemosinava 'uno sconticino' al vecchio proprietario. Quindi, da una parte ci si erge a difensore dell’Università (rettore), dall’altra (direttore amministrativo) si cerca di tutelare l’accordo originario.
È il caso, quindi, - conclude Magliocco - che il rettore richiami il direttore amministrativo prima che possa peggiorare la già difficile situazione e che cominci a lavorare con trasparenza, almeno per i pochi mesi di mandato che gli sono rimasti".


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