Vertenza Abruzzo, i 10 punti dei sindacati per la ripresa economica e occupazionale in Abruzzo

27 Marzo 2017   11:35  

L’Abruzzo è nuovamente precipitato nell’emergenza a causa della micidiali devastazioni causate dal maltempo e il terremoto. È un serio problema di prospettiva di sviluppo equilibrato del territorio. Si acuisce la spinta temibile allo spopolamento delle aree interne, a causa della vulnerabilità strutturale di quelle zone. La lieve ripresa rischia di affievolire la sua capacità di tenuta. C’è bisogno di nuove proposte unitarie e di un confronto serrato tra le Parti Sociali, Istituzioni, Governo Nazionale.

Si apre una nuova fase che dovrà  mantenere unito lo sforzo di uscita dall’emergenza con  quello per la ripresa dello sviluppo economico ed occupazionale regionale; dare piena operatività concreta a tutti gli strumenti di programmazione con il relativo monitoraggio unitario degli investimenti e dei relativi risultati; accompagnare gli investimenti del Ciclo di programmazione 2014-2020; ed infine aprire un confronto con il Governo Nazionale sui temi dell’emergenza e dello sviluppo.

Cgil, Cisl, Uil Abruzzo propongono un decalogo di 10 priorità, non esaustive, dei problemi da affrontare e obiettivi da perseguire. Gli abruzzesi hanno bisogno di una svolta positiva con una ripresa economica, produttiva ed occupazionale in tutti i settori e nei territori.

1. Aprire un confronto tra le parti Sociali, il Governo, la Giunta Regionale, lee Istituzioni locali, sull’emergenze prodotte dal sisma e dal maltempo su obbiettivi concordati tra le Parti Sociali, la Giunta Regionale e le Istituzioni sull’emergenza sulla gestione Emergenza. E’ necessario concordare con il Ministro della Coesione un piano di rafforzamento amministrativo attraverso il Pon-Governance Nazionale per mettere in condizione la nostra Regione di avere il supporto necessario ad affrontare con contestualità emergenza e sviluppo.

2. Cgil, Cisl, Uil Abruzzo richiedono l’avvio di un confronto urgente  con il Governo Nazionale sulla programmazione per il  completamento della dotazione 2014-2020 e per riaprire un flusso di risorse ordinarie, in particolare in conto capitale..

3. L’apparato produttivo e il mondo del lavoro abruzzese hanno bisogno di politiche attive e passive del lavoro; c’è bisogno, inoltre, di riattivare la cabina di regia del credito.

4. Per contrastare la crisi; il Governo deve introdurre dei provvedimenti speciali per l’Abruzzo come l’estensione degli ammortizzatori sociali in deroga e il rafforzamento delle aree di crisi.  Bisogna bloccare l’indebolimento e l’ulteriore frammentazione delle piccole imprese.

5. L’Abruzzo deve vivere le 3S e l’industria 4.0 nella programmazione 2014-2020

6. L’apparato produttivo ha bisogno di un aggiornamento della strumentazione di politica regionale industriale, attraverso un confronto con le parti sociali.

7. È il momento giusto per eliminare la fiscalità di svantaggio attraverso tappe concertate come previsto nel Patto per lo Sviluppo, garantendo comunque la tenuta del welfare regionale e dei servizi pubblici, livelli qualitativi elevati del sistema sanitario e i necessari investimenti tesi al completamento del processo di riorganizzazione della sanità abruzzese.

8. La Sanità in Abruzzo richiede un piano d’investimenti per potenziare la sanità territoriale e l’eliminazione del super ticket regionale .

9. La Giunta regionale deve favorire l’integrazione socio-sanitario con un piano condiviso.

10. Le politiche sociali hanno bisogno di risorse economiche per garantire i servizi essenziali ai disabili, agli anziani, ai bambini e alle famiglie.

Cgil, Cisl, Uil aprono la Vertenza Abruzzo e accompagneranno il confronto con la Regione attraverso iniziative unitarie sui diversi capitoli, per determinare una svolta che produca risultati concreti, a partire dalle priorità individuate nonché su tutti i problemi in campo, quelli provocati dall’emergenza e quelli di carattere economico-sociale, difesa e allargamento dell’occupazione.


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