Video elettorali e Centro Oli. Intanto fioccano i licenziamenti

I botta e risposta degli ultimi giorni

09 Dicembre 2008   19:21  

Sono oltre 20 mila gli abruzzesi in cassa integrazione, e 5 mila i precari esclusi dal rinnovo dei contratti o che hanno perso il posto di lavoro per via della crisi occupazionale che imperversa in Regione. A dirlo i dati diffusi ieri dalla Cgil nel corso della conferenza stampa sullo sciopero nazionale del prossimo 12 dicembre, che in Abruzzo, è deciso, durerà l'intera giornata lavorativa, otto ore consecutive. Quattro le manifestazioni previste, una per ogni Provincia: lavoratori e precari abruzzesi si riuniranno a L' Aquila presso la Fontana Luminosa, a Lanciano (Ch) in piazza Achille Cuonzo, a Pescara in piazza Italia, mentre per la città di Teramo l’appuntamento sarà a Largo Madonna delle Grazie.

Inserita nella contestazione del sindacato anche la tanto discussa social card, la carta acquisti da 40 euro al mese introdotta dalla manovra d' estate per anziani e famiglie con bambini. Delle circa 1.193 persone che ne hanno fatto richiesta tramite ricorso al sindacato, soltanto 412 sono stati gli aventi diritto: una cifra ancora troppo distante dal numero di quanti hanno appena perso il posto di lavoro.

Intanto complice il clima elettorale sempre più scoppiettante, la gran parte del mondo politico si concentra al suo interno, fino a ripiegarsi su se stesso. Al centro del dibattito video compromettenti, accuse reciproche, botte e risposte a volte drammaticamente avulse dal disagio socio-economico che, non più solo la collettività in quanto Regione, ma i singoli nuclei familiari sono costretti a sperimentare giorno dopo giorno. Annose questioni che sembrano non trovare mai vere e proprie risposte all' interno delle varie liste, e che vengono anzi utilizzate per dare fuoco e colore ad un conflitto pre-elettorale ormai allo stremo.

Bancarelle mediatiche modello Chiodi

 Vi ricordate il famoso e tanto discusso spot elettorale - poi opportunamente rimosso da Youtube - nel quale il candidato presidente del Pdl invitava i giovani disoccupati abruzzesi a presentarsi con tanto di curriculum presso le cosiddette "bancarelle di Gianni Chiodi" ?

Secondo La Destra anche l'Italia dei Valori avrebbe prodotto un video del quale andar poco fieri. Lo spot, recitato da uno degli uomini di Antonio Di Pietro, Augusto Di Stanislao, presenta una comunicazione semplice, diretta, la frase incriminata è la seguente: "Più di mille posti di lavoro verranno dati dall' apertura dell' Outlet, del Multisale e del Polo dell' artigianato". Un messaggio da “Prima repubblica” a parere di Storace, che accusa Di Stanislao di essersi “autopromosso” tramite la vecchia strategia del voto si scambio, una modalità del tutto simile a quella utilizzata dal Pdl. Non solo. Il Presidente della Destra avrebbe parlato di un vero e proprio modello "Chiodi" sulla base del quale l'Italia dei valori avrebbe "confezionato" lo spot “incriminato”, più raffinato, ma "clamorosamente simile" a quello veicolato dal candidato presidente del Pdl. Intanto mentre si cerca di capire chi ha copiato cosa e in che misura, il petrolio abruzzese torna a farsi sentire, questa volta in veste di argomento in gradi di accordare tutti. O almeno così sembra.

Il Centro Oli

Dopo anni di conflitti, proteste, indagini scientifiche e audizioni parlamentari come per incanto sembra che tutto si sia sistemato, con il Centro Oli che diventa solo un brutto ricordo e tutti i candidati presidenti pronti a giurare cantando l'irreversibilità della scelta: "la raffineria non si farà, lo ha detto anche Berlusconi, e così sarà".

L'elevato grado di accordo manifestato dalle diverse voci della politica abruzzese sulla spinosa questione del progetto Eni, se da un lato pare abbia archiviato definitivamente la costruzione dell' impianto ortonese, dall' altro ha come effetto quello di coprire aspetti ancora del tutto in ombra e poco rassicuranti della faccenda petrolifera abruzzese.

Il dubbio metodologico di Costantini.

Secondo il candidato di Centrosinistra le rassicurazioni del Premier entrerebbero in contrasto con la delibera del Consiglio dei Ministri del 27 giugno scorso, secondo la quale l' Abruzzo sarebbe territorio da destinare alle "attività di ricerca ed estrazione del petrolio, sia per parte di mare che di terra". C'è di più. La Camera dei deputati ha da poco approvato il Disegno legge 1441 che sottrae alle Regioni e ai Comuni la valutazione di impatto ambientale in relazione alle concessioni di estrazione petrolifera. Secondo Costantini ciò si tradurrebbe in un’ assoluta libertà decisionale di Berlusconi, che in qualsiasi momento potrebbe cambiare idea e scegliere per la realizzazione del progetto Eni.

Il centro oli parte seconda

Poco entusiasta anche il consigliere regionale di Rifondazione Comunista Angelo Orlando, che in merito alle dichiarazioni del Premier sul Centro Oli, non ha esitato ad esprimere tutta la sua perplessità : "Chi ha creduto all' accattivante sorriso del presidente del Consiglio, forse scoprirà che è ancora l'Eni a dettare la linea, e che con una semplice conferenza di servizi si sorpassano tutti gli adempimenti precedentemente necessari per la costruzione di gassificatori o per la coltivazione di idrocarburi".

Intanto, mentre il senatore del Pd Giovanni Legnini cerca di aprire un' interrogazione parlamentare per chiedere al Governo se "intenda o meno cancellare le tre righe inserite all' insaputa della nostra Regione, con le quali il 27 giugno scorso, si è stabilito che l'Abruzzo dovrà essere una regione petrolifera", Andrea Pastore del Pdl ci tiene a precisare che le questioni ambientali non sono ambiti cari soltanto alla sinistra, e che il patrimonio culturale e naturale abruzzese va difeso.

E a chi ancora dubita dell’effettiva contrarietà del Pdl alla realizzazione della raffineria Eni, Chiodi risponde: "non ritenevo e non ritengo che il Centro Oli sia occasione per l' Abruzzo. Il centrosinistra per anni ha lavorato perché si facesse, e solo in campagna elettorale è rinsavito. Oggi abbiamo dimostrato che gli abruzzesi sono più forti perché il Governo li ha ascoltati e li ascolterà in futuro".

Sarà, ma se le valutazioni di impatto ambientale relative alle concessioni petrolifere rimanessero in mano alle Regioni e ai Comuni , saremmo senz’ altro tutti più tranquilli e fiduciosi.


Il servizio precedente sul Centro Oli

 

Giovanna Di Carlo

www.elezioni.abruzzo.it il sito di approfondimento con tutte le informazioni sulle elezioni regionali d'Abruzzo 2008.







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