"Il voto favorevole dell'Aula contribuisce a rilanciare le iniziative intraprese da questo Governo per contrastare il trend negativo della natalita'.
Un fenomeno che riguarda anche l'Abruzzo, il cui tasso di natalita' e' passato dal 9 per mille del 2008 all'8.1 per mille del 2014".
Cosi' l'on. Del Pd Vittoria D'Incecco, componente della Commissione Affari Sociali, a proposito dell'approvazione da parte della Camera della mozione, di cui e' cofirmataria, presentata a sostegno della natalita' e della famiglia.
"Secondo i dati Istat pubblicati a novembre 2014 - si legge nel testo della mozione - nel 2013 sono stati iscritti in anagrafe per nascita 514.308 bambini, quasi 20 mila in meno rispetto al 2012, pari al 3,7% in meno rispetto all'anno precedente mentre sono 509 mila le nascite nel 2014, 5.000 in meno rispetto all'anno precedente 2013, il livello minimo dall'Unita' d'Italia.
Il dato quindi conferma che e' in atto una nuova fase di riduzione della natalita': oltre 62 mila nascite in meno a partire dal 2008". I deputati, inoltre, evidenziano che "la concomitanza tra la fase di crisi economica e la diminuzione delle nascite, che colpisce particolarmente la componente giovane della popolazione (ravvisabile in quasi tutti i paesi europei), fa presumere una relazione di causa-effetto tra i due fenomeni, anche se non e' possibile stabilirne con certezza il legame causale".
La mozione impegna, dunque, il Governo "a sostenere ed incrementare politiche attive e misure efficaci di sostegno per favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, con particolare riguardo a chi ha redditi bassi e discontinui; a promuovere politiche sociali di sostegno alla maternita' e paternita', anche attraverso l'incremento delle strutture e dei servizi socio- educativi per l'infanzia, e, in particolare, per la fascia neonatale e pre- scolastica, garantendone l'attuazione e l'uniformita' delle prestazioni su tutto il territorio nazionale, confermando, altresi', il tempo pieno in ambito scolastico; a dare continuita' alla misura del bonus bebe'; ad incrementare la quota del bilancio statale destinata alle politiche di sostegno alla famiglia; a favorire e stabilizzare le politiche di conciliazione dei tempi di cura, di vita e di lavoro; ad introdurre misure stabili che garantiscano il diritto alla genitorialita', e in particolare alla madri di poter scegliere la maternita' senza rinunciare al lavoro".