il calcio delle piccole grandi cose, una comunità che accoglie

Puntata del 30 novembre 2007

06 Dicembre 2007   10:49  
Questa settimana sul magazine 99 UNA PASSIONE CHE CORRE NELLE VENE Il calcio si sa non è più solo uno sport, un momento di festa, che in fondo nasce dalla passione, che accomuna adulti e bambini, di correre dietro una sfera di cuoio. Ma un calcio pulito, lontano dalla violenza e dal business fine a se stesso, che si nutre ancora di lealtà, valori e senso civico esiste ancora. Un esempio, tra i molti, lo troviamo alle pendici del Monte ocre, a Fontavignoe, splendido borgo che domina la conca aquilana e famoso per aver dato i natali a Frà Berardinello, il frate francescano che con la sua santa bastoncella, moltiplicava il pecorino, curava le malattie e addomesticava i lupi. La squadra del Vas Fontavignone milita in terza categoria, agli antipodi dunque del calcio delle stelle, ma anche da quello dei furbetti di coalciopoli e del razzismo sugli spalti. La partita della domenica è a Fontavignone semplicemente un mometo di aggregazione per il paese tutto, un occasione per tanti giovani atleti di mostrare il loro talento, poi durante la settimana al bar, un argomento di appasionata discussione, perchè anche a Fontavignone sono tutti allenatori. Non c´è dubbio però che i giocatori, ogni domenica, ci mettono il sangue pur di onorare i colori della maglia che indossano. Nel senso letterale del termine, perchè la società ha stretto un rapporto di stretta coLlaborazione con lo sponsor Vas, i Volontari abruzzesi sangue. Il campionato 2007 è partito secondo i migliori auspici: il Fontavignone sta esprimendo un buon calcio, pulito e veloce, ed è ai primi posti in classifica. Certo, la serie A è lontana anni luce, e per arrivarci ci vorrebbe senz´altro la magica bastoncella di Frà Berardinello, ma i sogni, si sa, nelle estreme periferie del calcio, non hanno bisogno di ingaggi miliardari. UNA COMUNITA´ ACCOGLIENTE Si parla molto in questo periodo del ruolo, il numero e l´utilità delle comunità montane. Il centro diurno per anziani Monsignor Emidio Di Pasquale di Fontecchio, recentemente inaugurato, può offrire una risposta concreta in tal senso. Esso è nato grazie all´impulso della comunità montana Sirentina e rappresenta un offerta di welfare all´avanguardia a favore deLle aree interne e completamente gratuito in quanto il servizio è finanziato interamente dalla comunità montana. Il centro diurno ospita fino a venticinque anziani residenti preferibilmente nei 14 comuni della comunità montana sirentina, con problemi di salute o che semplicemente si sentono soli, si avvale di personale qualificato, dai geriatri agli infermieri fino agli animatori ai fisioterapisti, è aperto dalle 8 del mattino fino alle 5 del pomeriggio, fino alle 18.00 nel periodo estivo. Il centro diurno offre un ampia gamma di attività e servizi: c´è un laboratorio di cucina, un bel passatempo per gli anziani utenti, che coinvolge tutti i canali sensoriali e cognitivi, aumenta il grado di autonomia e perchè no il gusto di mangiare bene. Il laboratorio artistico propone attività di pittura, decoupage, realizzazione di manufatti in pasta di sale e cartapesta, perchè la creatività non può avere età. Il laboratorio di giardinaggio, oltre a contribuire all´estetica del centro diurno, che presto sarà dotato di un giardino sensoriale realizzato dagli stessi utenti aiuta a preservare le straordinarie competenze degli anziani, molti dei quali per una vita hanno fatto i contadini. Per gli utenti affetti da Alzheimer c´è una terapia di riorientamento alla realtà, che si svolge in sedute giornaliere di circa 45 minuti, che iuta a ricollocarsi dello spazio ridefinire l´ identità. Per altre patologie degenerative c´è un laboratorio di reminiscenza: attraverso oggetti familiari gli utenti sono aiutati a ricordare il passato, a condividere i ricordi e di riflettere su se stessi. C´è poi l´innovativa pet terapy che consente ala persona di uscire l´isolamento prendendosi cura di un animale, come un gatto o un cane, stabilendo un legame affettivo e di simpatia, con importanti ricadute dal punto di vista psicologico. La centralità della persona si esprime anche nel trasporto domiciliare e nell´attività di fisioterapia ritagliata intorno alle particolari esigenze di ciascun utente. Filippo Tronca

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