ASSOLTI! L'infamante accusa di abuso edilizio cade nel vuoto, nonostante qualcuno del Comune...

09 Giugno 2012   08:22  

Grande clamore suscitò proprio all'inizio dell'anno l'accusa infamante di abuso edilizio rivolta alla nostra redazione per l'aver ripristinato già l'8 aprile 2009, a soli 2 giorni dal terribile sisma aquilano, la nostra redazione nel mio cortile di casa costruendo a nostre spese un container, mondando da soli pannello per pannello.

Volontà forte quando ancora tutto era incerto e le scosse si facevano sentire.

Quella di continuare ad informare e continuare con il proprio lavoro fu la scelta per non cadere nell'angoscia e per far sentire la voce degli aquilani anche a chi era dovuto fuggire dalla propria città.

Il 3 gennaio 2012 riceviamo un esposto del Comune dell'Aquila che ci contestava l'abuso, mai negato, come mai negate le contingenze e le motivazioni per cui lo abbiamo commesso, senza "metter piede" su un centimetro del terreno di altri, ma non rispettando le celeberrime distanze (cosa che per più della metà delle casette fu concesso).

Quel giorno interpellato dai colleghi di Radio L'Aquila 1 il Sindaco Massimo Cialente ci disse che il Comune cercava di tollerare nei limiti del possibile, disse che probabilmente furono i "vicini" a fare la "spiata" (segnalazione ndr.) agli uffici comunali.

Quello che è certo è che per 6 mesi e qualche giorno abbiamo dovuto sopportare un'infamia sulle nostre spalle.

Abbiamo ricevuto la solidarietà di molti politici, istituzioni, enti, semplici cittadini, anche del Comandante dei Vigili Urbani, del collega del TG3 Umberto Braccili, ma si sa andare in udienza è cosa ben diversa...

Ieri quella che sembrava una vicenda kafkiana è giunta a conclusione grazie all'abile orazione del mio amico, l'avvocato Piergiorgio Merli, della lucidità del PM e della consapevolezza del Giudice.

ASSOLTI!

Vorremo leggere la sentenza quando sarà pubblica e condividerla con voi, quello che ora ci piace pensare è che in questa litigiosissima città un punto di legalità e umanità è stato fissato, derogare parzialmente alla Legge, in circostanze straordinarie è possibile, è possibile dare un'interpretazione umana ai regolamenti.

Rimane il rimpianto nel vedere come la vicenda ha sottolineato lo zelo in udienza del rappresentante del Comune, lo zelo dei vicini pronti a testimoniare l'abuso(?), del fatto che il Tribunale ha dovuto "perder tempo" per una questione che lo stesso PM ha definito inconsistente.

Questa è L'Aquila della solidarietà del dopo sisma, ma io questa città già la conoscevo e non mi piaceva...

 

Luca Di Giacomantonio


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