Asilo esploso a Teramo, chiesto il processo per 5 dirigenti e tecnici della Cpl Concordia

L'accusa è di disastro colposo per malfunzionamento vano caldaia

14 Ottobre 2014   12:08  

Sono stati chiamati a comparire in udienza preliminare i 5 indagati nell'ambito dell'inchiesta scaturita in seguito all'esplosione, un anno fa, della scuola materna in zona Piano d'Accio, che non scaturì in tragedia solo perché avvenne un'ora dopo la chiusura.

Il pm della Procura di Teramo Stefano Giovagnoni ha infatti chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di disastro colposo per 5 tra dirigenti e tecnici dell'azienda Cpl Concorda, cooperativa modenese che ha in gestione gli impianti termici delle scuole. Tra gli indagati, oltre al presidente della cooperativa Roberto Casari, anche due teramani: l'ingegnere Alfredo Lupi di Sant'Omero, responsabile dell’area tecnica Abruzzo della Cpl, e Walter Lucidi di Controguerra, dipendente dello stesso ufficio.

Ai cinque è contestato il malfunzionamento del vano caldaia che causò la tremenda esplosione del 3 ottobre 2013. In modo particolare, sotto la lente della magistratura vi sono la celletta in cui era alloggiato il contatore, da cui è partita la fuga di gas, la cui griglia di aerazione non sarebbe stata realizzata a norma (presunte dimensioni irregolari e collocamento errato), ed il vano caldaia, che avrebbe presentato alcune irregolarità relative alla presunta presenza di un foro che lo avrebbe messo in comunicazione con la celletta del contatore.

Tali aspetti tecnici sono risutati dalle perizie disposte dalla Procura a seguito dell'incidente, anche se la Cpl subito dopo l'apertura dell'inchiesta diffuse una nota in cui dichiarava di non sentirsi responsabile dell'incidente e del guasto, in quanto "l'installazione e manutenzione di tale impianto di media pressione non è mai stato a carico di Cpl Concordia".


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore