Aumento imposte locali, commento critico del Cna: "Cittadini privati delle poche risorse in circolo"
Centrodestra e M5S contro Blasioli: "Non è stato imparziale"
Nuove, roventi polemiche continuano a sollevarsi contro la decisione dell'amministrazione comunale di Pescara di aumentare le aliquote sulle imposte locali.
I dati relativi, del resto, fanno assumere alla manovra i contorni di un vero e proprio salasso per i contribuenti pescaresi, in modo particolare per quanto riguarda la Tasi, inversamente proporzionale alla rendita catastale della prima casa.
In altre parole, più la rendita sarà bassa più elevata sarà la tassa. Per fare qualche esempio, per gli immobili più modesti si dovrà pagare il 38% in più (calcolato in 58 euro netti), mentre per una villetta in centro di medie dimensioni si avrà un abbassamento fino al 4% (656 euro di Tasi, 26 in meno rispetto all'Imu 2012). Aumenti in vista anche per le piccole botteghe artigiane: un negozio di 80 metri quadri in zona semicentrale (rendita catastale 1.000) verrà a costare 723,45 euro di Imu, con incremento di di 204,75 euro rispetto al 2013, quando il costo era di 518,70 euro.
Forti critiche alla manovra sono pervenute dal Cna provinciale. "Si tratta di cifre da brivido, che vanno a privare i cittadini delle poche risorse in circolazione", ha commentato il presidente Carmine Salce.
Non sono mancati nemmeno nuovi attacchi da parte dell'opposizione in consiglio comunale. Secondo il capogruppo Ncd Guerino Testa, si è trattato di "una scelta folle, tramite la quale la giunta ed il consiglio hanno dimostrato di essere ciechi e sordi dinanzi alle istanze di cittadini e parti sociali".
Critiche sono state mosse, congiuntamente dal centrodestra e dal M5S, anche all'indirizzo del presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli, reo a loro dire di aver avallato l'emendamento sostitutivo della maggioranza che, di fatto, ha comportato il decadimento di quelli presentati dalla minoranza. "Blasioli nell'occasione ha indossato la casacca del PD nonostante rivesta un ruolo apartitico", il duro commento del capogruppo di Pescara Futura Carlo Masci.
