Condanna patteggiata, D'Agostino presenta ricorso in Cassazione

Richiesta articolata in tre punti

10 Marzo 2015   12:45  

L'ex assessore alle Politiche della Casa del Comune di Chieti Ivo D'Agostino ha deciso di fare ricorso contro la sentenza che, lo scorso gennaio, lo ha condannato alla pena patteggiata di 3 anni e 3 mesi di reclusione da scontare ai servizi sociali, oltre alla perpetua interdizione dai pubblici uffici.

D'Agostino ha infatti dato mandato al proprio legale di presentare ricorso in Cassazione contro la condanna. La richiesta è stata depositata venerdì scorso, quasi al limite della scadenza, ed è articolata in tre punti.

Il primo di essi concerne la qualificazione giuridica dei fatti, che secondo la difesa sarebbe stata erronea. Secondo l'avvocato Alessandro De Iuliis, non ci sarebbe stato motivo di contestare a D'Agostino il reato di concussione poiché a suo dire ne sarebbe mancato l'elemento costitutivo, la costrizione del pubblico ufficiale. In altri termini, mancherebbe l'elemento necessario (nella fattispecie, una qualche condotta minacciosa) a configurare la concussione, ci sarebbe al massimo un solo elemento generico.

Il secondo punto riguarda invece l'attenuante della violenza sessuale nell'ipotesi di minore gravità richiesta esplicitamente dall'ex assessore ma che, sempre secondo l'avvocato, sarebbe stata tolta.

Infine, il terzo punto è relativo alla pena accessoria del licenziamento dalla Asl, che la difesa sostiene non sia prevista nell'ipotesi del 319 quater: nello specifico, sarebbe quindi illegittima la richiesta del giudice alla Asl di procedere col licenziamento, poiché la pena di 3 anni e 3 mesi si ottiene sulla soglia della continuazione tra i due reati e invece può valere solo per quello contro la pubblica amministrazione, ed in tal modo si perverrebbe ad una pena sotto i 3 anni per cui l'interdizione perpetua dai pubblici uffici non è prevista.


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