Riceviamo e pubblichiamo:
"L’Anpi continua a non voler intendere ciò che ai più risulta chiarissimo sulle intenzioni che muovono il nostro impegno.
Nella conferenza di sabato non c’era nessun intento apologetico, come peraltro è stato fatto notare dallo storico Francesco Marrella, relatore la cui non ‘faziosità’ non può essere messa in discussione, ma solo quello di promuovere la conoscenza di un periodo complesso della storia, anche della nostra città.
Quelle dell’associazione partigiani, dunque, sono solo polemiche strumentali, ancor più se le accuse fanno leva su termini assurdi ed obsoleti quali “nazifascismo” rifiutati dalla seria ricerca storica’’.
Così Paolo Ardini, portavoce di CasaPound Italia L’Aquila replica all’Anpi che, in un comunicato, chiedeva a Cpi un ‘chiarimento’ sulla natura della conferenza organizzata sabato 10, ossia la presentazione del saggio ’Muri in camicia nera’.
‘’Ora, dopo aver risposto alla legittima domanda che ci è stata rivolta - aggiunge il portavoce di Cpi – sia piuttosto l’Anpi a dire cosa intende fare per L’Aquila, oltre che ergersi a guardiana di una visione faziosa e distorta degli eventi storici.
CasaPound, oltre a essere stata in prima linea sul fronte dell’emergenza terremoto, mettendo a disposizione fondi, generi di prima necessità e centinaia di volontari venuti in Abruzzo da tutta Italia per aiutare gli sfollati, svolge a L’Aquila un’intensa attività di promozione culturale e una costante opera al servizio della cittadinanza, a cominciare, solo per fare un esempio, dal doposcuola organizzato per gli studenti.
Valuti quindi l’Anpi se è il nostro o il loro impegno ad avere il maggior valore civico per questa città. Da parte nostra, siamo sicuri che gli aquilani sappiano fare le giuste valutazioni’’.