Enel Gas chiede spostamento contatori, non si placa la polemica

Incongruenze sulla risposta dell'Azienda

28 Settembre 2010   11:29  

In relazione alla risposta fornita dell'EnelGas al lettore di Abruzzo24orte.tv in merito allo spostamento dei contatori che l'azienda sta pretendendo negli edifici ristrutturati a seguito dei danni causati del sisma, lo stesso amministratore di condominio che aveva denunciato questa "illegittima" richiesta dell'azienda nella la quale molti aquilani si stanno in questo periodo imbattendo, segnala ora delle incongruenze nelle dichiarazioni contenute nel comunicato dell'EnelGas.

Ecco la controreplica del nostro lettore.

Leggo la risposta dell'Azienda che dichiara come, sia la norma "UNI9036", da me citata nella precedente comunicazione, sia la "CIG n 13" prevedano, in zone ad elevato rischio sismico e con fabbricati non adeguati, la consegna all'esterno dell'edificio! ANCHE QUESTE AFFERMAZIONI SONO FALSE!!!

Infatti la 9036 quando dice, al punto 5.1.1 che i misuratori debbono esser posti in un luogo facilmente accessibile, per consentire la manutenzione, la lettura e le operazioni di rimozione, non dà alcuna indicazione sul fatto che c'è l'obbligo di porli all'esterno, nella pubblica via anzi, un pò più in basso dice che il gruppo di misura deve esser posto in ambiente asciutto ed al riparo da sorgenti di calore, avversità atmosferiche e da agenti meccanici (punti 5.1.2 e 5.1.3). Il contatore posto sulla pubblica via non è certo riparato da tali pericoli anzi, è esposto addirittura ad eventuali urti di auto o ad atti vandalici.
La stessa norma, al punto 5.3.1.1, ultimo comma riporta che, in caso il contatore sia posto in luogo accessibile a terzi, si deve fare in modo da permettere la possibilità di manovra del rubinetto, solo all'utente interessato!
Come già detto, non è certo questa la condizione dei misuratori posti sulla pubblica via, protetti da sportelli di latta apribili con chiave a quadro!
Da quanto sopra si deduce che la posizione più protetta, se non all'interno dell'abitazione, è sicuramente quella del balcone.
La norma CIG n. 13 invece tratta il problema sismico e detta le norme da osservare in caso di installazione degli impianti in zona ad elevato rischio di terremoti.
Allo scopo pone, a carico del gestore dell'impianto, l'apposizione di sistemi di sicurezza sia per il rischio sismico (chiusura automatica del gas in caso di terremoto), sia per quello di rottura delle condotte (chiusura automatica del gas in caso di perdita) e questo NEL PUNTO DI ALIMENTAZIONE DEL FABBRICATO; cita altresì la necessità di un sistema di comando del gas a distanza, funzionante anche in caso di mancanza di energia elettrica. Ma l'ENEL GAS, nei fabbricati che ha riallacciato fino ad oggi dopo il terremoto, ha posto tali sistemi di sicurezza? Da quanto ho potuto constatare, non mi risulta. Giro ai vertici aziendali ed al Comune che ha affidato l'appalto, tale domanda.
Oltretutto è necessario rimarcare che molti edifici sono stati riallacciati, qualche tempo fa, con i misuratori installati sui balconi!! Perchè questa disparità di trattamento fra ieri ed oggi? Le normative cui si fa riferimento sono del 2001, per quanto riguarda la UNI 9036 e del marzo 2009 la CIG n13; esistevano già, quindi, al momento del terremoto.
E ancora: se andiamo a spulciare nella normativa CIG 13, citata dall'ENEL, non troviamo alcun articolo che sancisce l'obbligo di porre i contatori all'esterno anzi, vengono riportati alcuni esempi con colonna di salita e contatori all'interno. Possiamo vedere gli schemi di installazione, disegnati nelle pagine dal 23 al 26 della sopraddetta norma, per quanto riguarda i punti di misura posti negli appartamenti e da 31 alla fine per quanto riguarda le forniture A SINGOLO CONTATORE PER TUTTO L'EDIFICIO, con il misuratore posto all'esterno.
Ed ora qualche riflessione:
L'accentrare i misuratori in un'unico punto all'esterno dell'edificio, per avere un possibile punto di chiusura in caso di emergenza, NON HA SENSO. Infatti la fragilità dell'eventuale tubo di salita del gas ed il rischio della sua possibile rottura in caso di sisma verrebbe, in questo caso, ad essere MOLTIPLICATA per quante sono le condotte di adduzione negli appartamenti, con conseguente rischio più elevato.
Se prendiamo in considerazione un'edificio di quattro piani, con i misuratori sui balconi, avremo un tubo di salita per ogni colonna, con quattro diramazioni (una per ogni piano) per le alimentazioni.
Se osserviamo bene, alla base del tubo, in un impianto "vecchio tipo" troveremo una specie di cono (giunto dielettrico) che serve a separare elettricamente la conduttura interrata da quella esterna e, subito dopo, una saracinesca manovrabile con chiave quadra che serve a CHIUDERE IL GAS SULLA COLONNA! C'è quindi la possibilità, in caso di emergenza, di chiudere il flusso dall'esterno.
Modificando l'impianto, così come dice l'ENEL, avremo un vano contatori con quattro elementi da cui partono QUATTRO tubi più piccoli e fragili che saliranno ai vari appartamenti. Non mi sembra che le cose siano cambiate in meglio!!
Se l'ENEL GAS vuole spostare i contatori all'esterno, a titolo oneroso per l'utenza, CITI LA NORMA ESATTA CHE SANCISCE TALE OBBLIGO, riportando i tutti i riferimenti atti a poter leggere quanto affermato!!!!
Dal canto mio, ho provveduto ad inoltrare una comunicazione all'Autority per L'Energia, poichè penso che ormai la cosa sia diventata di competenza di chi, molto più esperto di me, possa dare un parere autorevole in merito, pertanto invito anche i professionisti impegnati nel ramo ad esprimere il loro pensiero e, se è il caso, le varie associazioni di tutela dei consumatori ad attivarsi affinchè non si facciano ingiustizie a carico di chi ha già subìto i notevoli danni del terremoto.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore