Legge ricostruzione, "Raccogliemmo le firme, inconsapevoli che sarebbe diventata proposta del Pd"

Lombardi e Imprudente: "Siamo stati presi in giro"

18 Ottobre 2011   13:21  

La proposta di legge di iniziativa popolare per la ricostruzione non è mai stata presentata in Parlamento. La notizia, riportata nei giorni scorsi sull'Espresso, ha innescato a L'Aquila un vivace dibattito. Il comitato promotore ha subito sconfessato il settimanale, ripercorrendo tutta la gestazione del testo.

La proposta di legge, in effetti, è stata presentata alla Camera da 250 onorevoli di opposizione, primi fra tutti gli abruzzesi con Giovanni Lolli, ma solo perchè nel frattempo sia l'Udc che i Radicali avevano depositato proprie proposte di legge che, in base ai regolamenti parlamentari, avrebbero comportato l'esclusione del testo frutto dell'iniziativa popolare.

Il giugno scorso, poi, la consegna, nelle mani di Gianfranco Fini, delle firme raccolte, anche se era già partita, in Commissione, la discussione del testo. Il presidente della Camera si impegnò a portare presto in Aula la proposta, impegno ribadito nella recente visita a L'Aquila.

Ma un mese fa è arrivata anche la proposta di legge del Pdl, che ha ritardato ulteriormente l'avvio della discussione in Aula, inizialmente calendarizzata per il 17 ottobre.

Oggi, la presa di posizione del centrodestra aquilano: “Sono stato un raccoglitore delle firme, ci è sempre stato detto che era una proposta di iniziativa popolare – spiega Enzo Lombardi del Pdl – ci sentiamo presi in giro. Perchè – domanda – ci è stato taciuto che alla scadenza dei termini le firme non erano quelle necessarie?”. Quello dei comitati e dei partiti di centrosinistra “è un mendaceo continuo” ha aggiunto.

“Siamo stufi di fare pessime figure in giro per l'Italia” ha aggiunto Emanuele Imprudente dell'Mpa facendo riferimento al fatto che la notizia è stata diffusa da un articolo dell'Espresso che “faceva apparire gli aquilani come dei fessi”.

servizio Marco Signori
montaggio Alessandro Di Giacomantonio

AGGIORNAMENTO-RETTIFICA

L'autore dell'articolo dell'Espresso, Primo Di Nicola, ritiene di essere stato danneggiato dalla frase nella quale è scritto che “Il comitato promotore ha subito sconfessato il settimanale, ripercorrendo tutta la gestazione del testo”.

Il comunicato del Comitato promotore della legge di iniziativa popolare, diffuso sabato 15 ottobre, replicava all'articolo del settimanale affermando, tra le altre cose, che “l’articolo sulla legge di iniziativa popolare ha riportato una serie di falsità ed inesattezze”.

L'intenzione dello scrivente, dunque, non era quella di prendere le parti del Comitato – visto che, tra l'altro, è stato smentito dallo stesso onorevole Lolli nell'intervista pubblicata su Il Messaggero domenica 16 ottobre nella quale si conferma che “le firme sono depositate al gruppo del Pd, sigillate” - semplicemente dire che quanto riportato dall'Espresso veniva (sempre dal Comitato) ritenuto non veritiero.

(MS)


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