Processo crolli all'ospedale San Salvatore, il pm Picuti: ''Calcoli strutturali fatti ad occhio...''

Chiesto un anno e mezzo di reclusione per tre degli imputati

20 Novembre 2012   15:28  

"Sono sconcertato nel constatare che le colonne ed i pilastri dell'ospedale della mia citta', L'Aquila, ovvero il "San Salvatore", realizzati in cemento armato, sono stati realizzati senza alcun calcolo strutturale, ovvero a 'occhio', sotto il profilo della resistenza al terremoto".

Lo ha detto stamane in aula, il pm Fabio Picuti (titolare insieme al compianto Procuratore capo della Repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini, della maxi inchiesta sui crolli degli edifici pubblici e privati) nel corso della requisitoria nell'ambito del filone d'inchiesta sul crollo dell'ospedale "San Salvatore" dell'Aquila, in cui non ci sono stati morti nella notte del 6 aprile del 2009 ma molti furono i disagi arrecati alle persone ricoverate, molte delle quali sistemate all'esterno dell'edificio gravemente lesionato.

"Lo stesso Squadrilli - ha aggiunto il pm - viene qui e ci dice che i calcoli sono stati fatti e li deposita alla signoria vostra. Ma gli stessi non solo non risultano essere stati vistati da alcun Ente preposto, non ci sono ne' riferimenti, ne' timbri, ma nel corso delle indagini ne' gli agenti della polizia giudiziaria da me incaricati, ne' i miei consulenti, sono stati in grado di reperirli".

Dopo la requisitoria il pm Fabio Picuti, ha chesto la condanna ad un anno e mezzo di reclusione per tre imputati e per l'assoluzione per il quarto.

In particolare le richieste di condanna si riferiscono a: Gaspare Squadrilli, ingegnere strutturista e redattore dei calcoli negli anni '70 e direttore dei lavori della struttura, Michele Tundo, geometra e direttore del cantiere dal 1972 al 1974 e Domenico Ciccocioppo, geometra e direttore del cantiere negli anni 1973-1979.

L'assoluzione e' stata avanzata per Luciano Rocco, componente della stessa commissione di collaudo.

Nel corso della sua requisitoria il pm ha chiesto l'archiviazione per gli imputati su due episodi finiti sotto la lente di ingrandimento: Il grave danneggiamento di alcuni pilastri che si trovavano all'ingresso del Pronto soccorso e di quelli che si trovavano nella zona Farmacia del "San Salvatore".

Lo stesso Picuti ha invece chiesto la condanna degli imputati per il crollo dall'aletzza di una decina di metri, della tamponatura esterna del muro (calcolata in 60 metri quadrati circa) che si trovava sempre in prossimita' del Pronto soccorso.

"Crollo - ha detto Picuti - avvenuto in una zona nevralgica che avrebbe potuto investire numerosi utenti del Pronto soccorso".

Il terremoto del 6 aprile 2009 provoco' appunto il crollo di alcune parti della struttura, costata circa 100 milioni di euro, la cui costruzione comincio' negli anni Settanta. I crolli determinarono sconcerto nell'opinione pubblica in quanto la struttura ben presto fu giudicata inagibile: molti feriti furono curati e medicati all'aperto.

 L'udienza è stata dunque aggiornata al 26 aprile 2013

 

 


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