Scandalo impianti ancora chiusi a Campo Imperatore: Comola non vuole dimettersi

13 Dicembre 2012   12:18  

Nonostante la bufera che lo ha investito, a causa della clamorosa mancata riapertura degli impianti sciistici di Campo Imperatore,  il contestatissimo presidente della Cgts Alessandro Comola non ha nessuna intenzione di dimettersi, nonostante la lettera di sfiducia del sindaco Massimo Cialente.

Sul tavolo del primo cittadino sono arrivate ieri le dimissioni dei due componenti del cda, Umberto Beomonte Zobel e Nunzio Buzzi, ma non quelle del caparbio avvocato genovese, che anzi minaccia azioni legali risarcitorie contro il Comune. 

Alessandro Comola infatti  non si sente responsabile dei ritardi nell’esecuzione dei lavori di revisione degli impianti, che hanno impedito al riapertura delle piste nonostante l'eccezionale innevamento, e addirituttura per persino il mancato arrivo a Campo Imperatore del gasolio per il funzionamento degli impianti.casa che sta causando danni incalcolabili in termini di immagine ed economici per tutto il turismo del comprensorio. 

Il clima si fa dunque incandescente. Comola del resto era già finito sotto accusa per la sua gestione segnata  spese, epr viaggi pranzi, incarichi consulenze.  Il consigliere Raffaele Daniele è pronto a tal proposto a rendere pubblico e a portare nelle sedi competenti un corposo dossier.

E già in una seduta ella Commsisione Garanzia e controllo di cui Daniele è prediente si era denunciato quanto segue:

''Il Presidente del Collegio dei revisori dei conti del CTGS  con disponibilità e cortesia ha confermato le perplessità precedentemente esposte dalla Commissione in merito alla procedura di approvazione del bilancio ed in merito ad una serie di consulenze (molto ben remunerate) irrituali e molto probabilmente illegittime poste in essere dal presidente avv. Comola, senza l’autorizzazione del CdA e spesso senza che il Collegio dei revisori dei conti ne sapesse nulla.

Oltre questo sono emersi, solo negli ultimi 7 mesi, rimborsi spese per oltre 18.000 euro a nome del Presidente Comola e dell’avv. Claudia Poirè (che si ritiene essere persona “di staff” del Presidente Comola) per alberghi e ristoranti disseminati tra L’Aquila, Fiumicino, Siena e Viareggio.

Si è altresì rilevato come manchino tutti i verbali dei CdA tenuti dalla data di insediamento dell’avv. Comola.

Ciò, oltre ad essere contrario alle disposizioni del codice civile, che prevede l’obbligo di avere un “libro dei verbali”, impedisce di conoscere, ad esempio, le opinioni dissenzienti di altri membri del Consiglio anche riguardo ad eventuali implicazioni in sede legale.''

A seguire una nota del monogruppo consiliare di Appello per L'aquila che ha ingsaggiato da mesi un un duello è il caso di dire all'arma bianca controComola e la gestione fallimentare del Cetro turistico del Gran Sasso

'' Una battaglia vinta per chi come noi quelle dimissioni le chiede da luglio, l’ultima volta pubblicamente due giorni fa, e per tutti quelli che amano quella montagna. Era chiaro infatti da mesi che quella dell’avv. Comola era una gestione dissennata e a dir poco opaca. 

Oggi il Sindaco addossa tutte le colpe all’avv. Comola per la mancata apertura degli impianti. Non si contano le volte in cui nei mesi passati gli operatori economici avevano chiesto al Sindaco “Ma quando partono i lavori per le Fontari, quando arriva il gasolio, si rischia di non fare in tempo!”.

Non si contano le nostre sollecitazioni sapendo che i cittadini sono i veri e unici proprietari di quell’azienda.

Ma niente, solo le solite rassicurazioni che portano ai disastri di questi giorni.
Facile oggi, con la sfiducia a Comola, “svicolare” dalle proprie responsabilità, una specialità in cui Cialente è maestro (questo gli va riconosciuto).

Bene, si volti pagina e nell’immediato si faccia del tutto per aprire gli impianti entro questa settimana! 

Il nuovo Presidente sia selezionato in maniera trasparente come stabilito dai nostri emendamenti approvati in Consiglio:

Almeno trenta giorni di tempo di scadenza dalla pubblicazione del bando
Pubblicazione sul sito dei curricula arrivati, PRIMA che venga presa la decisione.

Designazione adeguatamente motivata dal Sindaco.
Inoltre è necessario che il nuovo Presidente abbia obiettivi di gestione concreti, compatibili, misurabili e verificabili nel tempo da tutti i cittadini.

E che sia finalmente l’occasione per un confronto pubblico e partecipato sul futuro del Gran Sasso e sulle strategie turistiche per tutto il territorio, non solo quello montano.

Mettiamo in rete tutti gli operatori per costruire un’offerta turistica coordinata che vada dalla montagna al bed & breakfast, dalle iniziative culturali alle manifestazioni sportive.

Facciamolo veramente: chi meglio di chi la vive la cima più alta dell’appennino in estate e in inverno può apportare le giuste idee, chi meglio degli operatori nel settore (albergatori, ristoratori, guide, maestri, professionisti, manovalanze, tecnici, etc..) può contribuire a una migliore gestione dell’accoglienza? Troviamo le modalità per decidere insieme quale sia la via migliore per rimettere in piedi un’azienda indebitata pesantemente a causa delle gestioni scellerate della politica degli ultimi decenni.

Facciamolo Sindaco, ma facciamolo veramente! Apriamo un nuovo e sincero percorso di partecipazione sullo sviluppo turistico dei nostri territori, anche perché nei prossimi mesi andranno prese sul Centro Turistico decisioni fondamentali per il futuro.

Questa volta le scelte non dovranno avvenire nelle stanze chiuse, anche perché noi non lo permetteremo. La vicenda del CTGS è la prova che questo metodo non funziona e difatti abbiamo il risultato di avere gli impianti chiusi. Altro che rilancio turistico.

Il Gran Sasso è patrimonio della città, è un BENE COMUNE e il suo destino va deciso con un progetto concreto e condiviso che faccia parte di una visione di accoglienza più ampia e coordinata con tutte le altre attrattività dei nostri territori.''

 


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