Dall'ormai ex coordinatore provinciale del Pdl, e assessore regionale, Gianfranco Giuliante, riceviamo e pubblichiamo la replica a due articoli di Abruzzo24ore.tv riguardanti le elezioni comunali dell'Aquila.
I DUE ARTICOLI CUI FA RIFERIMENTO GIULIANTE
LA NOTA DI GIULIANTE
In due articoli successivi, lanciati a notte fonda e il sonno potrebbe essere un'attenuante, Marco Signori, con ricostruzioni personali e slalom che si articolano tra l'inesatto e il falso, affronta le vicende politiche della città e la candidatura di Properzi.
Il fatto di trovarci di fronte ad una campagna elettorale drogata da voci e falsità messe in circolazione per avvantaggiare uno o l'altro candidato non esime dal rispettare un codice deontologico e la verifica delle fonti.
Comunque se avesse chiesto delucidazioni agli interessati in merito alle voci avrebbe avuto risposte chiare e veritiere.
Ma veniamo a chiarire. La tesi che i maggiorenti del Pdl avrebbero deciso di aggirare le primarie in due distinti incontri si scontra con una realtà incontrovertibile che è quella dell'indizione delle primarie per il 18 marzo. Riguardo agli incontri, il primo quello di mercoledí, non é mai avvenuto, il secondo è avvenuto per chiedere di confermare la partecipazione di Properzi alle primarie del centrodestra. Una volta avuta la conferma le primarie sono state indette con ció dimostrando la falsità dell'assunto dell'articolo.
Riguardo al secondo articolo la questione non cambia. L'ipotesi che Romeo Ricciuti e il centro Natali siano sponsor di Properzi è alquanto illogica. Uno dei principali protagonisti di tale centro é infatti Enzo Lombardi che come é noto ha detto di volersi candidare alle primarie e anzi ha individuato la sede del centro come sede elettorale. Sostenere che l'attivismo del centro sia funzionale a Properzi equivale a dire che Lombardi lavora per un suo antogonista e ció é impensabile.
Infine riguardo al parallelismo con la prima Repubblica, anch'esso ingeneroso oltre che fantasioso, ricordiamo al giovane Signori e lo invitiamo a rifletterci che la stampa di quel periodo alla verità oggettiva preferiva il commento di parte e all'onestà intellettuale l’elogio servile.
Comunque per maggiori chiarimenti sulla prima Repubblica può rivolgersi a chi ne ha fatto parte e utilizza ancora gli stessi metodi!
