Sisma 6 aprile: il piano di emergenza c'era, dentro i cassetti
Ad un anno e sei mesi dal terremoto del 6 aprile 2009, ecco una notizia dotata di grande tempismo: il comune dell'Aquila, rivela il sindaco, aveva un piano di emergenza. Già predisposto e approvato.
Ma evidentemente di ciò non se ne era accorto mai nessuno. Perchè il terremoto, imprevedibile, arrivò prima di qualsivoglia decisione politica sul fronte della prevenzione.
A seguire, la rivelazione del sindaco Cialente in risposta alle affermazioni del presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Enzo Boschi. E una una carrellata di link relativi alla rassicurante settimana politica che ha preceduto il sisma, tratti dsal nostro archivio.
'' Il Comune aveva predisposto, da tempo, un piano di Protezione civile, che era pronto ben prima del 6 aprile 2009.
''Non sono mai entrato volutamente in polemiche rispetto a quanto accaduto quella notte. Non ho mai lanciato atti d’accusa per quelle 308 vittime, che sono una ferita mai rimarginata, e per la distruzione di una città intera. Non l’ho mai fatto innanzitutto per rispetto del dolore dei familiari. Il piano comunale di protezione civile, predisposto dalla precedente amministrazione e rivisto da quella attuale già dal settembre 2008, fu consegnato a Bernardo De Bernardinis la sera del 31 marzo 2009, dopo la riunione della Commissione Grandi rischi. Le polemiche non servono più.
''Ciò che serve, e questa tragedia lo ha dimostrato, non è un piano che stabilisca dove mettere le tende. Quel piano non ha impedito che 308 persone perdessero la vita quella notte, non per assenza di questo strumento, ma perché sono crollati palazzi che non avrebbero dovuto crollare. Questo Paese, il cui territorio è in gran parte ad alto rischio sismico, deve imparare dalla tragedia aquilana che i terremoti non si possono prevedere, è vero, ma si può prevedere il rischio connesso alla sismicità.
Quello che serve, e questa è la battaglia che mi vede impegnato, è realizzare strutture antisismiche, effettuare una manutenzione straordinaria degli edifici e studiare le caratteristiche geologiche del terreno prima di programmare interventi edilizi.
Nel centro storico dell’Aquila vi erano edifici antichissimi che, grazie a restauri accurati, non hanno riportato danni. Anziché costruire il ponte di Messina bisogna programmare investimenti in fatto di prevenzione del rischio sismico''.
PER NON DIMENTICARE
31 marzo
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1 aprile 2009
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2 aprile 2009
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