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E dopo giornalisti, sindaci e “guarimberos”, vengono così chiamati i giovani che si dedicano alla disobbedienza civile ed alle proteste con barricate, è la volta degli studenti, che dopo le minacce e le percosse, dei giorni passati, vengono arrestati dalla Guardia Nazionale e dalla Polizia Bolivariana, aiutati come sempre dai gruppi di civili armati al servizio del governo, chiamati colectivos o tupamaros o anche motorizzati, per via delle motociclette che utilizzano come mezzo di trasporto.
Ieri infatti a Maracay, capitale dello stato Aragua sono stati arrestati , processati per direttissima e condannati due giovani studenti universitari , Raul Emilio Baduel e Alexander Tirado, dirigenti di un movimento pacifista universitario.
I due sfortunati ragazzi sono stati inviati per scontare la pena in uno degli istituti di pena più tristemente famosi della regione, il Tocoron.
Il carcere in questione è luogo di detenzione per delinquenti comuni, vi soggiornano infatti alcuni dei peggiori assassini che hanno la "sfortuna" di essere arrestati e condannati in un paese dove l’impunità è una delle problematiche che nemmeno il corso rivoluzionario in atto è riuscito a risolvere.
I due giovani, insieme ad alcuni compagni stavano esponendo cartelli e striscioni di protesta lungo una delle strade più frequentate della città, alle cui adiacenze era in corso la fiera di San Josè, (San Giuseppe).
C'è da dire che nei giorni precedenti erano già stati minacciati e percossi .
Continua così il ricorso alla repressione violenta come strumento di controllo della dissidenza, mentre a parole si fa appello alla pace ed al dialogo.
Arrestati a Caracas tre giovani di origine italiana, si tratta di Luis Alberto Nicolino, Geraldine Falcone e Gabriella CalVo. I tre giovani sono stati fermati durante le proteste a Piaza Altamira.
Anche la deputata dell’estrema destra Maria Corina Machado, di ritorno da una riunione dell’ OEA, dove si era recata come invitata per riferire sulla difficile situazione che sta vivendo il paese, all’aeroporto di Maiquetia è stata fermata e privata del passaporto per alcune ore.
Da tutto il paese giungono denunce e grida di allarme circa la dilagante e delittuosa presenza dei cosiddetti “collectivos” che uccidono o terrorizzano, nel migliore dei casi, i cittadini che manifestano per le difficoltà che incontrano nel reperimento di generi di prima necessità basilari, come: sapone, farina, caffè, zucchero olio, batterie dell’auto ecc. ecc.
Ieri la marcia dei partiti e dei movimenti che protestano contro il governo ha registrato un grande successo e la partecipazione è stata numerosa, sarà questo sufficiente per convincere il governo ad aprire un vero tavolo di dialogo?
Gianfranco Di Giacomantonio Caracas-Venezuela
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