Venezuela: Si riaccende la “guarimba” e la caccia ai giornalisti.

Ancora una volta noi di abruzzo24ore siamo stati vittime della repressione delle forze di polizia che non si fa scrupolo alcuno nemmeno con la stampa internazionale.

Siamo stati protagonisti nostro malgrado, di un’altra brutta avventura conclusasi, fortunatamente, ancora una volta senza apparenti conseguenze.

Mentre documentavamo il riaccendersi degli scontri tra studenti e polizia, nel corso di una manifestazione a Maracay (capitale dello stato Aragua) agenti dei servizi di intellingence della polizia, hanno immediatamente bloccato ogni nostro tentativo di filmare.

Anche questa volta siamo stati fermati, portati al commissariato, costretti a cancellare tutto il materiale raccolto, accusati di avere documenti e credenziali false ed infine dopo 4 ore rilasciati non senza consigliarci di non ritornare sul luogo degli scontri, pena la nostra incolumità fisica.

E’ così che le autorità locali cercano di impedire la fuoriuscita di notizie ed immagini che possano testimoniare l’intervento, in queste situazioni, anche di soggetti non appartenenti alle forze di polizia.

Ieri ha ripreso vigore, in molti centri del paese, la protesta contro il governo che continua ad essere accusato di non fare nulla per la sicurezza dei cittadini e per la carenza dei prodotti alimentari  basici come di qualsiasi altra mercanzia.

Ma se da un lato i provvedimenti di politica economica e di lotta alla criminalità governativi non sembrano risolvere i problemi dall’altro l’opposizione continua ad essere divisa sulla strategia da intraprendere per dare continuità alla protesta che vede gli studenti in prima linea a pagare il prezzo più alto a causa della repressione.

Gianfranco Di Giacomantonio  Maracay - Venezuela