Venezuela: Arrestati 243 giovani studenti

Con un'azione a sorpresa nella notte l'esercito su ordine del ministro dell'interno Rodriguez Torres, ha smantellato 4 dei numerosi accampamenti che gli studenti venezuelani avevano realizzato nelle scorse settimane.

L'operazione ha portato all'arresto di 243 giovani, sorpresi alle prime luci dell'alba mentre dormivano nelle tende.

Gli accampamenti di cui uno di fronte gli uffici dell'ONU erano utilizzati dai ragazzi, quali presidi da cui partivano le manifestazioni di protesta che poi coinvolgevano la società civile.

In questi ultimi giorni tante sono state le proteste pacifiche che hanno attraversato la città, represse spesso, con un'uso eccessivo della forza, con il triste risultato di veder maltrattati soggetti anziani o disabili, come per il caso del giovane Xavier Antonio Beckles Sánchez, di 22 anni affetto da autismo sequestrato, maltrattato e poi consegnato alla polizia da individui in borghese non identificati.

Se spesso la violenza si concretizza anche nelle proteste pacifiche, altrettanto frequentemente la repressione della polizia e la violenza dei gruppi di civili armati si riversa sui manifestanti più indifesi.

Le autorità cercano così di soffocare un malcontento che serpeggia non più nascostamente anche tra gli stessi sostenitori di questo corso politico, colpiti anche loro da una inflazione inarrestabile che divora i salari, dalle estenuanti code costretti a fare per comprare qualsiasi cosa.

Arrestati ieri alcuni giovani studenti che si erano inacatenati di fronte al palazzo di giustizia per protestare contro le presunte ingiuste detenzioni effettuate in questi giorni da parte del SEBIN ( Servizio di intelligence bolivariano).

In queste condizioni l'iniziativa del tavolo di dialogo segna il palo e la riunione che doveva tenersi questa settimana è stata rimandata a data da destinarsi, così come annunciato dal presidente dell'Assemblea Nacional, Diosdado Cabello.

Un tentativo di dialogo che si presenta sempre più difficile per un'opposizione tenuta costantemente sotto pressione da parte del governo.

Oggi dopo 80 giorni di detenzione viene presentato, con grande ritardo circa i termini previsti dalla legge, il deputato e leader dell'opposizione Leopoldo Lopez, di fronte al giudice.

Anche l'esito di questo processo sarà fondamentale per capire se ci sono spazi per continuare un dialogo mai iniziato.

Gianfranco Di Giacomantonio  Caracas - Venezuela