C.A.S.E. Balconi Crollati, Le Iene A L'Aquila. Mauro Dolce: "Quelle Costruzioni Non Sono Fatte Male"

23 Ottobre 2014   10:40  

Ormai è noto a tutti, a L'Aquila un balcone al 2/o piano di una palazzina prefabbricata post-sisma nella frazione di Cese di Preturo è crollato finendo sul terrazzo dell'appartamento al piano inferiore: in quel momento non c'erano persone in nessuno dei due balconi, altrimenti si sarebbe rischiata la tragedia

L'insediamento di Cese di Preturo è una delle 19 cosiddette new town costruite dopo il terremoto del 6 aprile 2009 e costituito da circa 4500 alloggi per dare un tetto a circa 16mila aquilani rimasti senza casa.

ll sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, ha emesso immediatamente due ordinanze:

- una per impedire che gli inquilini dell'insediamento del progetto Case di Cese di Preturo di uscire dai balconi, ritenuti non sicuri dopo il crollo di uno di questi,

- l'altra per reperire trenta alloggi in altre new town da assegnare alle famiglie in seguito ai controlli saranno sgombrate.

Da lunedì 6 ottobre poi, sono partiti i sigilli a 800 balconi in legno in 494 alloggi prefabbricati antisismici costruiti nel postterremoto dell'Aquila.

Si tratta di edifici del progetto Case negli insediamenti di Cese di Preturo, Collebrincioni, Coppito, Sassa e Arischia.

L'operazione dopo il maxi sequestro delle 800 strutture esterne (come anticipato oggi su 'la Repubblica') disposto dal gip del tribunale dell'Aquila nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica dopo il crollo del primo balcone in legno, fortunatamente senza danni alle persone.

Al maxi sequestro si è arrivati perché per legge deve esserci la conservazione della prova contro il rischio manomissione.

"L'apposizione dei sigilli ad 800 balconi - aveva detto Cardella - sarà effettuata in una maniera meno invasiva possibile anzi colgo l'occasione per scusarmi fin d'ora per i disagi che si potrebbero creare per i cittadini".

Lunedì scorso, il pm titolare dell'inchiesta sul crollo di un balcone in legno in un alloggio antisismico del progetto Case all'Aquila, Roberta D'Avolio, ha iscritto sul registro degli indagati 39 persone.

L'inchiesta scattata dopo il crollo a Cese di Preturo per "difetti di costruzione e utilizzo di materiale scadente" è passata dalla fase contro ignoti, a quella contro noti.

Nei prossimi giorni ci saranno le notifiche.

Insomma, le nuove case costruite a L'Aquila hanno iniziato a dare i primi segni di cedimento dopo soli cinque anni, e l'inviato de Le Iene Filippo Roma è andato a chiedere il perché al responsabile dei lavori, Mauro Dolce, in occasione della prima udienza del processo d'appello alla Commissione Grandi Rischi.

Il servizio è andato in onda ieri sera durante la famosa trasmissione di Italia 1 e Dolce, dopo una lunga scena muta, ha deciso di rispondere all'ennesima domanda dell'inviato:

Lei non si è reso conto che le costruzioni venivano fatte male, che venivano usati materiali scadenti?

e Dolce:

Le costruzioni non sono fatte male!

GUARDA IL VIDEO:


Naturalmente in Rete si sono scatenati i commenti degli aquilani:

Credo che se Le Iene dovessero fare un servizio per ogni porcata che è stata fatta qua a L’Aquila, dal terremoto in poi, ci sarebbe materiale per parecchie puntate. Stanno cercando in tutti i modi di distruggere la nostra città. Ma non ci riusciranno. Ci rialzeremo. Come diciamo da queste parti: Jemo ‘nnanzi, quatrà!

 

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Le Iene a L'Aquila
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