I conoscenti: "Roberto Di Santo? Fondamentalmente un buono"

Le ricerche di Roberto Di Santo, alias "il bombarolo di Chieti", non registrano alcuna novità, così come non ne emergono dalle indagini del Comando Provinciale dei Carabinieri di Pescara, ad eccezione del sospetto, emerso nelle ultime ore grazie ad alcune testimonianze dei residenti di via Piemonte a Villanova di Cepagatti, che il 57enne possa avvalersi della collaborazione di un complice. 

Familiari e conoscenti, intanto, non sembrano volersi rassegnare alle opinioni di quanti sostengono e stigmatizzano il comportamento dell'uomo, inquadrandolo come un folle privo di razionalità. Al contrario, chi ha conosciuto Di Santo lo dipinge come una persona riservata e disponibile, al massimo un po' eccentrica, data la sua passione per la criminologia e le sue personali opinioni sulla giustizia, di cui si riteneva una vittima, ma che non aveva mai mostrato segnali di squilibrio mentale. In più, l'uomo sembra essere molto apprezzato per le sue doti di elettricista ed imbianchino, con le quali si manteneva in nero dopo aver perso l'occupazione da circa un anno.

Quel che é certo, sempre secondo familiari e conoscenti, é che Di Santo, come testimoniano anche le pubblicazioni sul suo sito web personale, nonché il video da lui girato, abbia in realtà la chiara volontà di ammonire e sensibilizzare le principali istituzioni (nelle sue dichiarazioni si é infatti rivolto sia al Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano che al suo omologo americano Barack Obama) sul tema della giustizia e della sua applicazione molte volte scorretta a suo dire.

In quest'ottica, a parere di queste persone, il duplice gesto dell'uomo non sarebbe da inquadrare come avente lo scopo di uccidere i vicini di casa, quanto più semplicemente un espediente per richiamare l'attenzione sul problema della mancanza di giustizia.

Nel frattempo, i Napoleone, abitanti nell'appartamento contro cui, lo scorso 7 gennaio, Di Santo si era accanito, hanno fatto sapere, tramite il proprio legale, di non avere mai avuto in precedenza litigi di alcun tipo né con lui né con la sorella, e che anzi il capofamiglia e lo stesso Di Santo avrebbero tempo addietro persino lavorato insieme ad alcune opere di restauro della villetta.

Lorenzo Ciccarelli