Roberto Di Santo, il bombarolo, non si costituisce

Anche se la cittadinanza teatina non sembra essere particolarmente in apprensione per le gesta di Roberto Di Santo, che effettivamente, a parte forse il primo tentativo a Villanova, non sembra avere come obiettivo colpire persone, gli inquirenti stanno facendo il possibile per stringere il più possibile il cerchio intorno a lui, sia mantenendo i posti di blocco sia tenendo costantemente d'occhio le abitazioni dei familiari.

Anche perché Di Santo é stato di parola: nel video recapitato mercoledì pomeriggio presso la sede dell'emittente tv Rete 8, aveva affermato di non volersi più costituire e di essere prossimo a  portare a compimento nuove azioni eclatanti. La sera stessa, come noto, ha appiccato un incendio di modeste proporzioni all'interno di uno stabile di Chieti, in zona Madonna degli Angeli. A nulla é valso, dunque, l'appello lanciato all'uomo dalla sorella Patrizia nel tentativo di convincerlo a costituirsi, ed é stato anche smentito dai fatti l'anziano padre Michele, che si era detto convinto che il figlio avrebbe rispettato l'ultimatum indicato.

Più che fondato sembra, a questo punto, il timore che Di Santo non intenda fermarsi, e stia preparando qualche altra azione. Gli inquirenti, d'altro canto, lasciano trasparire una certa preoccupazione per il prosieguo della vicenda, dal momento che ammettono come l'uomo, pur nella sua follia, agisca con metodo e con freddezza, come dimostrano sia l'abilità con cui é sinora sfuggito alle ricerche, sia la velocità con cui mette in pratica le sue minacce.