ATER Chieti, la regione salva i dipendenti (s)vendendo il patrimonio pubblico

Sono arrivati solo una decina di dipendenti dell'Ater di Chieti per "verificare" l'operato dei consiglieri regionali facenti parte la seconda Commissione che oggi doveva esprimere il giudizio non vincolante sulla delibera di Giunta G.R. n 344/P del 12 maggio.

Delibera nella quale si prevede che per coprire il disavanzo dell'Ater di Chieti, quasi 4 milioni di euro, la regione si impegnava a vendere (svendere?!?!) alcuni immobili di proprietà dell'Ater, fra gli altri anche un locale commerciale di 500mq in affitto alla Carichieti.

La banca del chietino è una delle principali protagoniste della vicenda essendo l'Ente tesoriere ed avendo in data 24 aprile espresso per l'ennesima volta il proprio diniego a proseguire nel fornire il servizio all'Ater di Chieti con la causale, scritta fra le righe, di non aver più fiducia nella gestione dirigenziale dell'Ente e nell'effettiva solvibilità finanziaria.

Oggi la seconda commissione non ha potuto far altro che prendere atto della situazione e votare quasi compatta al provvedimento, unica "carta" che potesse permettere, ancora una volta, di accedere al credito per pagare gli stipendi di aprile e quelli, a breve, di maggio.

Hanno votato a favore Ricciuti, Chiavaroli, Sospiri, Di Matteo, Milano, Rabuffo, Di Pangrazio, Ruffini, D'Amico e Caramanico. Astenuto il consigliere Saia per il quale non si può continuare a svendere il patrimonio pubblico per pagare i debiti delle cattive gestioni.

Il Consiglio regionale è in ritardo di almeno un anno nella presa di coscienza del problema, una lettera anonima datata marzo 2013 avvertiva della gestione "allegra", inoltre si configura anche un reato fiscale poichè, e questo lo scrive nero su bianco la Carichieti, negli anni si è utilizzato l'accesso al credito di tesoreria per "rapparare il bilancio", ma per Legge quelle risorse sono utilizzabili solo per investimenti.

Ovviamente resta assente l'attore principale che è l'ex assessore Angelo Di Paolo che fino a due mesi fa era stabilmente in Giunta con Gianni Chiodi e che oggi è segretario di uno dei partiti della coalizione di centrosinistra.

Per ora la regione Abruzzo, svendendo il suo patrimonio, ci ha messo la classica "pezza a colori", ma ci sarà bisogno realmente di una Legge che regoli per filo e per segno la gestione di quella che dovrà essere l'unica Ater d'Abruzzo.

Noi continueremo a vigilare e già nei prossimi giorni avremo altre "piccole perle" da proporvi come, per fare un esempio farvi sapere il destino dei dirigenti/faraoni...

Nelle interviste:

Luca Ricciuti (Fi) presidente seconda commissione

Giovanni D'Amico (Pd)

Nino Rapposelli (RSU Ater)