Appello Grandi Rischi: Boschi, sequenza non dà scossa più forte VIDEO ESCLUSIVO

"Una sequenza sismica non fa arrivare un terremoto piu' forte. Quello che succede e' che una scossa forte fa venire poi una sequenza come successo qui all'Aquila".

Lo ha spiegato in aula l'ex presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Enzo Boschi, accusato insieme ad altri sei esperti della Commissione Grandi Rischi di aver rassicurato gli aquilani cinque giorni prima del sisma del 6 aprile 2009.

Boschi ha preso la parola per una decina di minuti dopo l'arringa difensiva del proprio avvocato di fiducia, Marcello Malandri che ha deciso di far illustrare all'esperto alcuni aspetti tecnici relativi allo studio della vulnerabilita' sismica del territorio nazionale e dell'Abruzzo in particolar modo.

"Con la Protezione civile - ha aggiunto - affrontammo la possibilita' che altre scosse forti facessero crollare la diga di Campotosto (L'Aquila).

Il mio lavoro del 1995 mette in evidenza che la previsione dei terremoti non si può fare su basi statistiche nè deterministiche, sulla base dei precursori e nemmeno analizzando i terremoti precedenti".

Boschi in primo grado è stato condannato a sei anni di reclusione per omicidio colposo e lesioni colpose. L'udienza è stata aggiornata a venerdì 31 ottobre.

Poi c'è un'intervista ESCLUSIVA a Claudio Eva nella quale nel 1997 dichiarava L'Aquila come zona fortemente sismica e che si sarebbe dovuto procedere non nella previsione, ma nella prevenzione, assicurandosi la tenuta sismica delle costruzioni e costruendo il nuovo sotto le più rigide regolamentazioni antisismiche. 

Evidentemente nessuno lo ha ascoltato e lui durante la riunione della Grandi Rischi parrebbe non aver accennato a questa precedente "esperienza" aquilana.